Serrone, grazioso borgo di poco più di 3000 residenti, in provincia di Frosinone, ai confini con la provincia romana, si adagia sul fianco del Monte Scalambra. Visitare il suo centro storico equivale a immergersi in atmosfere senza tempo, dove il silenzio è rotto solo dal vento che si insinua dolcemente tra i vicoli. Ancora più magica l’atmosfera che vi si respira in periodo natalizio.
Tanti fa lo scenografo Santi Migneco, un grande artista originario della Sicilia chiamato ad allestire le scene teatrali in tutto il mondo, capitò a Serrone e rimase incantato dal meraviglioso panorama che si godeva dal paese antico. Fu talmente conquistato dal posto che acquistò una vecchia casa da ristrutturare ne curò il restauro e vi si trasferì a vivere.
Santi Migneco realizzò un presepe etnografico a grandezze naturale
Venti anni fa, ispirato dai caratteristici angoli del borgo, pensò di realizzarvi un presepe etnografico a grandezza naturale. Si procurò dei manichini e, con l’aiuto di tanti cittadini di Serrone, ci lavorò, dipingendoli, vestendoli in costume ciociaro e componendo scene che da allora, ogni anno nel periodo compreso dall’8 dicembre al 6 gennaio si snodano nel paese antico, rappresentando i vecchi mestieri ciociari.
Andando per le antiche scale si incontrano i vari personaggi ed è una scoperta continua: i pastori con le pecore, le balie, il ciabattino, i lattai con i loro formaggi, l’arrotino, i panettieri che infornano le pagnotte in un antico forno veramente esistente, le lavandaie con i mastelli di legno e tanti personaggi legati a lavori di altri tempi.
Il presepe etnografico più lungo e figurato del Lazio
Il presepe può contare su oltre 150 personaggi e, dislocandosi nei diversi angoli, rappresenta il presepe etnografico più lungo e figurato del Lazio. Il 26 Dicembre il presepe si anima diventando vivente con la presenza ci centinaia di figuranti, anch’essi in costume ciociaro