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Il brunello di Montalcino, il vino d’autore

L’ORIGINE DEL NOME – Nel 1870 nei documenti della dichiarazione delle uve del Comune di Siena era citata la definizione “Brunello” per indicare il vino della zona di Montalcino, in provincia di Siena. Questo vino raffinato è il prodotto di una particolare lavorazione delle uve e della cura delle vigne da parte delle aziende vinicole, controllate anche dal  Consorzio di tutela che garantisce il rispetto della normativa della D.O.C.G. italiana. Il vitigno è il Sangiovese e per il suo colore scuro, detto bruno nella zona di Montalcino, è definito brunello.

I REQUISITI – E’ il  Consorzio che definisce i criteri  di produzione, vinificazione e commercializzazione del Brunello. Il vino può essere prodotto soltanto dal Sangiovese e i vigneti devono necessariamente appartanere al comune di Montalcino. Il processo è molto lungo,  si impiegano 5 anni du cui 2 anni in rovere e 4 mesi in bottiglia e l’imbottigliamento deve avvenire soltanto nella zona di produzione.  

IL CONSORZIO – Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967, all’indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori intenzionati a tutelare il loro vino ed a valorizzarne le caratteristiche.

LE DENOMINAZIONI DEI VINI DI MONTALCINO – (Fonte: consorziobrunellodimontalcino.it/) – Il “Brunello di Montalcino” è ottenuto da uve di Sangiovese, un vitigno chiamato tradizionalmente, a Montalcino, “Brunello”.l disciplinare di produzione stabilisce che la produzione massima di uva per ettaro sia inferiore a 80 q.li/ha (circa 52 hl./ha di vino). Regola l’immissione in commercio che avviene il I° gennaio del quinto anno dopo la vendemmia. Durante questo lungo periodo, il vino deve trascorrere almeno due anni in botte di legno e almeno quattro mesi di affinamento in bottiglia. Il periodo di conservazione in bottiglia cresce fino a sei mesi per il tipo riserva che entra in commercio un anno dopo.  Il “Rosso di Montalcino” DOC dimostra la versatilità del territorio di Montalcino che, con lo stesso vitigno Sangiovese, è in grado di produrre anche un vino adatto per essere bevuto più giovane. Infatti il Rosso di Montalcino può entrare in commercio dal 1° settembre successivo alla vendemmia.

E’un vino DOC a partire dalla vendemmia 1984 ed  è prodotto con sole uve di Sangiovese. Il Rosso di Montalcino è caratterizzato da freschezza e fruttuosità, valida alternativa per il cantiniere e per il consumatore. Un ulteriore passo nella direzione del completamento della piramide produttiva dei vini di Montalcino è stato fatto con l’introduzione, a partire dalla vendemmia 1996, dell’ultima denominazione di origine : il “Sant’Antimo”. Si tratta di una denominazione che comprende sia vini bianchi che rossi, anche con l’indicazione del vitigno. Il “Moscadello di Montalcino” è un vino bianco da dessert a Denominazione di Origine Controllata. Ha un’antica tradizione produttiva a Montalcino e persino il poeta Ugo Foscolo ne scrive in una sua lettera.  Grazie all’opera di alcuni appassionati viticultori sta vivendo una nuova stagione. E’ prodotto con uve Moscato sia nelle tipologie Tranquillo, Frizzante e Vendemmia tardiva.

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