Alla base dei vuoti di memoria contano i geni , una ricerca condotta all’università di Bonn, in Germania, pubblicata su Neuroscience Letters, dimostra che essere smemorati non dipende dall’età, contano invece i geni e il sangue freddo perché l’essere sbadati si eredita e si accentua con l’impulsività.
In media si perdono di vista circa nove oggetti al giorno. Chiavi, cellulari, occhiali da sole, borsetta, ombrello, carta di credito, documenti e portafogli più del resto. Al contrario di quanto si pensi però l’età non c’entra, anche i giovani sono smemorati.
Lo studio esamina un campione di 500 persone
Lo studio ha esaminato 500 persone di circa 25 anni di età, donne e uomini, in base a questionari psicologico-cognitivi e all’analisi molecolare e genetica della saliva. Secondo la ricerca, esiste una ‘suscettibilità’ che dipende da varianti del recettore della dopamina, detto DRD2 – correlato al controllo e all’impulsività – e il 75% degli sbadati possiede queste varianti, come hanno spiegato gli autori dello studio al Wall Street Journal.
Alcuni stratagemmi utili a non perdere più gli oggetti
Il quotidiano finanziario riporta anche alcuni stratagemmi utili a non perdere più gli oggetti: sono suggeriti da Mark McDaniel, scienziato alla Washington university e autore di un libro dedicato al fitness della memoria. I ‘trucchetti’ vanno dal mettere le cose negli stessi posti scelti in modo che siano correlati alle azioni, come mettere gli occhiali da lettura dove si legge il giornale, il carica cellulare alla solita presa, il portachiavi accanto alla porta, il portafogli nell’armadio dove si lasciano abiti, borse e giacche. Inoltre, si deve associare l’oggetto alle immagini. Se ad esempio si deve comprare il pollo si deve pensare al macellaio e al banco specifico. Una volta al supermercato ci si ricorderà di metterlo nel carrello. E poi non fissarsi a cercare nel momento in cui si è nervosi, meglio attendere. Serve anche ricordarsi quando è stata l’ultima volta che un oggetto è stato usato, generalmente gli oggetti non son molto lontani da quel punto.
Infine se proprio un oggetto non si trova, credere ad un principio fatalista poco usato ma raccomandato dagli esperti: l’oggetto ricomparirà.