Per riforma del Senato e il titolo V, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al ddl costituzionale riduce il numero dei parlamentari, sopprime il Cnel e le Province.
Matteo Renzi è soddisfatto del disegno di legge costituzionale per la riforma del senato
“L’abolizione del Cnel è l’antipasto della semplificazione che arriverà per la P. A. “Vorrei sapere, se c’è oggi in Italia qualcuno che pensa che questa istituzione ha risposto all’obiettivo avuto dai costituenti?”.
Il ddl di riforma costituzionale del Senato e del Titolo V è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri, dice il premier Renzi in conferenza stampa.
“E’ una grandissima svolta per la politica e le istituzioni”, ha aggiunto a proposito del via libera all’unanimità al ddl costituzionale sul Senato.
Poi aggiunge. “Immaginiamo di presentare il Def tra martedì e mercoledì della settimana prossima”. Ma non è tutto. Nella “settimana di Pasqua” – sottolinea il Premier – saranno varati i decreti per gli sgravi di 80 euro in busta paga per i meno abbienti.
Con la riforma del Titolo V, non ci saranno “mai più conflitti tra Regioni e Stato, avremo un Paese più semplice, in cui chi ha a che fare con la Pubblica Amministrazione deve sapere chi è responsabile”, ha detto Renzi al termine del Consiglio dei ministri. Il ddl, ha specificato, “riprende molto il lavoro della commissione dei 35 e dal punto di vista scientifico è apprezzato e significativo”.
Renzi conferma poi gli elementi forti della riforma. “Intendiamo superare il bicameralismo perfetto” con “quattro paletti” per il Senato: no a fiducia, no a voto su bilancio, no elezione diretta per i senatori, no indennità. “Non so se ci sarà il lieto fine, ma questo è un buon inizio. Basta con i rinvii”, taglia corto. “E’ fondamentale” che si arrivi all’approvazione della prima lettura del ddl riforme al Senato “entro il 25 maggio, entro le elezioni europee”.
“Sono certo – dice – che non ci saranno tra i senatori persone che non colgano la straordinaria opportunità che stiamo vivendo. In Italia sta tornando la speranza che le cose cambino davvero: sono sicuro che non ci sia alternativa al futuro ed è impensabile continuare a fingere” che non sia così. “Non sono preoccupato” da spaccature nel Pd sulle riforme, ribadisce Renzi. “Credo ci sarà una posizione di grande condivisione del progetto”. “Poi se qualcuno – aggiunge – vorrà assumersi la responsabilità di far fallire questo percorso, lo farà. Noi più che dire che ci giochiamo tutto, non possiamo”.
Quasi in contemporanea arriva la precisazione del Presidente del Senato.
“Rivendico la possibilità di poter esprimere la mia opinione sui temi della politica senza che nessuno possa temere o ipotizzare una parzialità nell’esercizio delle mie funzioni di presidente”, scrive Piero Grasso sul suo profilo facebook in merito alle “reazioni alla mia intervista su come immagino il Senato del futuro”.
“Qualcuno mi accusa di “voler restare attaccato alla poltrona”: ciò non solo non corrisponde al vero ma è anche errato dal momento in cui le riforme che questo Parlamento dovrà necessariamente approvare avranno valore dalla prossima legislatura, nella quale, certamente, non avrò lo stesso mandato di oggi”, continua Grasso. “Sono mesi che ripeto sia necessaria una riforma delle istituzioni, invocando sin dall’inizio del mandato il superamento del bicameralismo paritario. Ho voluto, in un momento così importante, dare un contributo concreto e approfondito al dibattito in corso”