La commissione dell’Onu per i diritti umani, da Ginevra, ha confermato le esecuzioni sommarie di civili e soldati in Iraq da parte dei jihadisti. Tra gli episodi denunciati, l’uccisione di 17 civili in una strada di Mosul che lavoravano per la polizia locale.
Il portavoce dell’Alto commissario Onu per i diritti umani commissariato Rupert Colville
ha dichiarato che, stando alle prime informazioni ricevute, “le persone uccise nei giorni scorsi In Iraq sarebbero centinaia e i feriti un migliaio”. Il portavoce ha precisato che non esiste un bilancio esatto delle vittime in Iraq
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‘Il presidente Obama si è incontrato con il suo team di esperti in politica estera per valutare una serie di opzioni, fra cui quella militare”.
Lo ha ribadito il segretario di Stato americano, John Kerry, rispondendo a una domanda sulla situazione in Iraq durante la conferenza stampa col ministro degli Esteri britannico, William Hague, al termine del summit contro gli stupri di guerra a Londra. Kerry, si aspetta che vengano prese ”decisioni tempestive” dal presidente Barack Obama per la gravità della crisi in Iraq.
La massima autorita’ religiosa sciita dell’Iran
il Grande ayatollah Ali al Sistani, ha lanciato oggi un appello a “tutti coloro in grado di portare le armi” perche’ si arruolino nell’esercito per combattere l’avanzata dei jihadisti sunniti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis).
L’Iran “combatterà il terrorismo sunnita” in Iraq e non permetterà a Paesi stranieri di “esportare il terrore” nel Paese. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rohani in una conversazione telefonica con il premier iracheno Nouri al-Maliki. Teheran bolla i combattenti dell’Isis come “terroristi fanatici”.
Intanto continua la maxi-offensiva dei jihadisti. L’esercito iracheno bombarda le loro postazioni a Saadiyah e Jalawla, due villaggi della provincia di Diyala conquistati ieri dagli insorti. Lo riferisce al Arabiya. La zona è considerata strategica perché apre la strada all’avanzata verso Baghdad.
Cittadini Usa evacuati da base irachena Balad
A causa dell’avanzata jihadista, decine di americani – civili e contractor – sono stati evacuati nelle ultime ore dalla base militare irachena di Balad, uno dei maggiori centri di addestramento del Paese.
I ribelli, entrati mercoledì a Tikrit, hanno chiesto ai loro sostenitori di avanzare sulla capitale.
I combattenti jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del levante (Isil) hanno conquistato anche Tikrit, una città che si trova 140 chilometri a nord di Baghdad, in Iraq. Dopo aver preso il controllo di Mosul il 10 giugno, i miliziani hanno condotto un’offensiva verso altre città come Baiji, Tikrit e Samarra che si trovano tra Mosul e Baghdad.
Il nome dell’organizzazione deriva da un progetto che sembra quasi che si stia realizzando. Lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante ha assunto il controllo di Mosul, seconda città dell’Iraq. Il gruppo jihadistaè riuscito a conquistare tutto il nord sunnita dell’Iraq.
Alcuni testimoni hanno raccontato che ci sono stati combattimenti alle porte di Samarra tra l’esercito iracheno e le milizie dell’Isil. Samarra si trova a 110 chilometri da Baghdad.
A Tikrit i jihadisti hanno liberato circa trecento prigionieri dal carcere della città, hanno incendiato i veicoli dell’esercito e un commissariato della polizia, e hanno occupato la sede del governo locale.
Tutta la provincia di Ninive è sotto il controllo dell’Isil, mentre Tikrit, città natale di Saddam Hussein, è la terza città a essere occupata delle milizie ribelli dopo Falluja e Mosul. Anche alcune parti di Ramadi, nella provincia di Anbar, sono sotto il controllo dell’Isil.
Intanto a Mosul i miliziani dell’Isil hanno preso in ostaggio il console turco e il personale della rappresentanza diplomatica turca in città. Ankara ha minacciato di intervenire se i connazionali turchi saranno minacciati.
In una serie di attentati contro gli sciiti a Baghdad, Bassora e Kerbala sono rimaste uccise almeno 37 persone.
Come ha dichiarato l’eserto francese, Bernard Guetta
“La mappa del Medio Oriente sta cambiando sotto i nostri occhi, e le frontiere (profondamente artificiali) stabilite dai colonizzatori francesi e britannici dopo la prima guerra mondiale stanno progressivamente svanendo.”