“Ho giurato alle vittime della Strage di Caiazzo di provvedere alla loro sepoltura e di trovare il responsabile” così scriveva William Harlan Stoneman al Ministro Carlo Sforza nel 1949.
Il responsabile era Wolfgang Lehinkh- Emden, non fu trovato da Stoneman ma un anno dopo la sua morte avvenuta a Parigi, nel 1988 fu scovato casualmente da un italoamericano, Jospeh Agnone, che scartabellava negli archivi statunitensi. Trovò il fascicolo processuale che conteneva i nomi dei responsabili delle 22 vittime innocenti, tra cui donne e bambini, trucidate 74 anni fa, il 13 ottobre 1943, sulle colline di Montecarmignano, vicino a Caiazzo in Campania.
Una vicenda, quella della Strage di Caiazzo, sepolta per oltre cinquant’anni dall’oblio e dall’occultamento volontario dei fascicoli processuali presso il Tribunale Supremo militare, fu scoperta da un italoamericano Joseph Agnone, negli archivi statunitensi del NARA. Tale scoperta consentì al tenace ricercatore di informare la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che avviò l’inchiesta nel 1988 grazie all’iniziativa dell’attuale procuratore di Isernia, Paolo Albano che condannò all’ergastolo Wolfgang Lehnigk Emden e i suoi complici.
Questa vicenda incredibile, caratterizzata da colpi di scena è stata raccontata di recente dallo stesso Procuratore Albano in un libro scritto con il giornalista e saggista Antimo Della Valle, La Strage di Caiazzo. La caccia al criminale nazista nel racconto del pubblico ministero(Mursia, 2013). Nel libro il magistrato ricorda con emozione e passione le vicende orribili della strage ed il lungo e duro percorso che gli consentirono di far condannare, seppur in contumacia, i responsabili della strage. Il procuratore ha sempre ricordato, nelle molteplici presentazioni del volume, che l’obiettivo principale del suo impegno è quello di ridare dignità alla vittime del massacro di Caiazzo.