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Roma, Michelangelo l’artista universale ai Musei Capitolini fino al 14 settembre

Arriva ai Musei Capitolini, in occasione del 450° anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti avvenuta proprio nella Capitale il 18 febbraio 1564, la mostra “Michelangelo. Incontrare un artista universale” che intende ripercorrere la vita e l’opera di questo titano di tutti i tempi. Nel cuore della città, proprio in quella piazza del Campidoglio che il genio michelangiolesco seppe rendere unica al mondo, oltre centocinquanta opere di cui una settantina del maestro toscano, arrivate da molte tra le più importanti istituzioni culturali italiane e straniere, celebreranno i 450 anni dalla scomparsa di un artista così magnifico da influenzare in maniera indelebile non solo la cultura italiana, ma tutta la cultura universalmente nota.
Una mostra che supera l’oggettiva impossibilità di esporre i capolavori “intrasportabili” realizzati da Michelangelo (gli affreschi della Sistina, fra tutti) con l’esposizione di opere che per la prima volta potranno essere ammirate le une accanto alle altre. Questi capolavori, infatti, potranno essere osservati, in molti casi per la prima volta, affiancati e contrapposti in uno straordinario compendio di una produzione artistica inarrivabile, dalla pittura alla scultura, dalla poesia all’architettura, le quattro arti in cui si espresse Michelangelo, che saranno raccontate in nove sezioni espositive, focalizzando così i temi cruciali della sua poetica. Un esempio su tutti è la presenza straordinaria del grande capolavoro del Michelangelo politico, il Bruto, che potrà essere ammirato accanto a precedenti busti classici, il Bruto in bronzo dai Musei Capitolini e il Caracalla dei Musei Vaticani, finalmente esposto in un diretto confronto con due opere che, in modi e circostanze diverse, ne ispirarono la realizzazione.
La mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana ed è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica, Sovrintendenza Capitolina; Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Regione Lazio e ARCUS. È ideata e curata da Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, con Elena Capretti e Sergio Risaliti, storici dell’arte.
Prodotta e organizzata dall’Associazione culturale MetaMorfosi e da Zètema Progetto Cultura, si avvale di un prestigioso comitato scientifico composto, oltre ai curatori, da Riccardo Bruscagli, Alessandro Cecchi, Anna Imponente, Antonio Paolucci, Claudio Parisi Presicce, Daniela Porro, Pina Ragionieri, Pietro Ruschi, Claudio Strinati e Pietro Zander.
Il filo rosso che guida il percorso della mostra è segnato da una serie di “contrapposti” tematici con i quali si vogliono evidenziare le difficoltà dell’uomo e dell’artista sia nell’esecuzione sia nell’ideazione delle sue opere: il moderno e l’antico, la vita e la morte, la battaglia, la vittoria e la prigionia, la regola e la libertà, l’amore terreno e quello spirituale. La contrapposizione tra bellezza terrena e amore celeste, ad esempio, fu particolarmente avvertita dal Buonarroti, sia sul piano poetico sia su quello esistenziale; prova ne sono una
serie di disegni e opere ispirate da profonde amicizie e affinità elettive come quelle per Tommaso Cavalieri e Vittoria Colonna. Ogni tema, come in uno specchio, sarà analizzato mettendo a confronto disegni, dipinti, sculture, modelli architettonici, oltre ad una selezionatissima scelta di autografi scritti tra lettere e rime, attraverso l’intero percorso umano ed artistico di Michelangelo.
La perfezione della Madonna della Scala, capolavoro di un Michelangelo quindicenne, accoglierà gli ospiti dei Musei Capitolini introducendoli ad un percorso tra i gioielli della collezione di Casa Buonarroti, grazie alla quale sono giunti a Roma lo Studio per la testa di Leda, uno dei più bei disegni mai realizzati dal maestro, l’imponente modello ligneo della mai realizzata facciata di San Lorenzo a Firenze, e alcuni sonetti autografi tra i più significativi. Grazie all’impegno di Roma Capitale, del Mibact, e di tante istituzioni culturali, è diventato finalmente possibile il confronto tra gli ormai celebri Crocifissi lignei attribuiti a Michelangelo, mentre la statua del Cristo Risorto di Bassano Romano potrà
essere paragonata a quella, successiva, della Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, a pochi metri dal Campidoglio. Si potranno ammirare, inoltre, la Caduta di Fetonte dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, lo Studio di testa di Sibilla Cumana dalla Biblioteca Reale di Torino. Mentre opere rilevanti sono arrivate anche dagli Uffizi di Firenze e dai Musei Vaticani. In prestito eccezionale anche alcuni dei più bei disegni mai realizzati da Michelangelo dalla collezione del British Museum di Londra.
Ed è proprio grazie alla presenza di numerosi eccezionali schizzi e disegni preparatori, capaci di sottolineare l’inventiva michelangiolesca, la nascita dell’idea, il successivo sviluppo e la definitiva creazione dell’opera nella sua compiutezza, che l’esposizione offre la possibilità di approfondire il momento dell’inizio del processo creativo, fondamentale e determinante per addentrarsi nelle suggestioni del genio della Sistina e del Giudizio Universale.

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