Salute

Al Bambin Gesù arriva Lokomat, il robot per tornare a camminare

Un robot per aiutare almeno 100 bambini ogni anno a tornare a camminare. E’ il ‘Lokomat’, un vero e proprio macchinario robotizzato di ultima generazione progettato per consentire il recupero della funzionalità delle gambe nei pazienti con disabilità motorie dovute a danni neurologici, congeniti o acquisiti. Il robot è stato donato dalla Fondazione Roma al MARLab, il laboratorio di robotica e analisi del movimento dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Santa Marinella in provincia di Roma.

Il robot è usato nei centri nazionali e internazionali di riabilitazione più avanzati, e ora – primo nel Lazio – anche al Bambino Gesù. Il Lokomat può essere adattato alla lunghezza degli arti dei bimbi durante la crescita, a partire dai 3 anni e offre la possibilità di controllare ogni fase del passo, supportando e correggendo i movimenti delle gambe dei piccoli pazienti.

E’ costituito da quattro componenti principali: l’esoscheletro che viene indossato dal bambino e ne controlla il cammino, il tapis-roulant che si muove in sincronia con i passi del paziente, un sistema per alleggerire il peso e ridurre la fatica e l’interfaccia con la realtà virtuale (che consente un approccio ludico alla terapia e motiva i bambini).

A pieno regime il Lokomat potrà essere utilizzato da almeno 6 pazienti al giorno che effettueranno sedute di circa un’ora e mezza. “Siamo orgogliosi – ha dichiarato durante la presentazione il presidente della Fondazione Roma, Emmanuele Francesco Maria Emanuele – di donare questo macchinario di ultima generazione, che consentirà a bambini con disabilità motorie di tornare a camminare”.

“Siamo davvero grati alla Fondazione Roma – ha dichiarato il Presidente dell‘Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Giuseppe Profiti – per questa donazione che ci consente di rispondere in maniera importante ad una domanda di salute, in questi casi particolarmente complessa e drammatica. La casistica di bambini con deficit delle funzioni motorie e della deambulazione è molto ampia, sia per le patologie congenite che per quelle acquisite. Le famiglie hanno bisogno di una risposta adeguata sia dal punto di vista dell’eccellenza clinica che da quello dell’accoglienza, che come Ospedale ci impegniamo a dare loro”.

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