Salute

Uno studio dimostra che creme solari e dentifrici possono creare problemi al Dna

Le nanoparticelle contenute in moltissimi prodotti, come creme solari, dentifrici, giocattoli e abiti, possono provocare danni al Dna. A dimostrarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Acs Nano e coordinato dall’Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit), basato su una nuova tecnica che per la prima volta permette di individuare e misurare rapidamente i possibili rischi delle nanoparticelle.

I risultati dimostrano in particolare che le nanoparticelle di ossido di zinco contenute nelle creme solari per bloccare i raggi ultravioletti provocano danni alla struttura del Dna. Pericoli analoghi sono dovuti anche alle nanoparticelle di argento, che per le loro proprietà antimicrobiche vengono aggiunte in dentifrici, abiti o giocattoli.

In queste nanoparticelle sono presenti materiali che, quando sono in dimensione ‘naturale’, risultano non avere effetti nocivi ma che in dimensioni così ridotte possono comportarsi diversamente, penetrando molto facilmente nelle cellule e danneggiandole.

I ricercatori statunitensi se ne sono accorti utilizzando una nuova tecnica che permette di identificare rapidamente le diverse nanoparticelle che interagiscono con il Dna, danneggiandolo. In questo modo è possibile riconoscere quelle che possono essere nocive e quelle non pericolose.

Lo studio dimostra infatti non solo che nanoparticelle come ossidi di ferro o cerio hanno una bassa tossicità ed ha inoltre verificato che rivestire le nanoparticelle di ossido di zinco con un sottilissimo strato di silicio ne riduce di molto i potenziali danni.

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