Il Pentagono è in stato di massima allerta e pronto per possibili nuovi bombardamenti in Yemen dopo che i missili Usa hanno colpito i siti radar controllati dai ribelli Huthi, nel primo attacco diretto lanciato
contro il gruppo sciita sostenuto dall’Iran che combatte contro le autorità di Sanaa, sostenuto sostenute invece anche militarmente, dall’Arabia Saudita.
I raid che hanno preso di mira obiettivi in territorio sotto il controllo degli Huthi sulla costa yemenita del Mar Rosso sono
stati autorizzati dal presidente Barack Obama, ha riferito il Pentagono, precisando che sono stati usati missili Tomahawk lanciati dal cacciatorpediniere USS Nitze.
Secondo i primi rilevamenti dopo l’attacco, “i siti sono stati distrutti”,
riferisce una nota della Difesa Usa.
Ieri di nuovo dalle coste dello Yemen erano partiti colpi in direzione delle navi da guerra americane di stanza nel Mar Rosso,secondo episodio in pochi giorni.
I rai Usa non avevano come obiettivo i missili Huthi, haspiegato la fonte del Pentagono, anche se con la distruzione deiradar è più difficile controllare le armi, ma i ribellipotrebbero usare navi più piccole o siti di tracciamento online
per le imbarcazioni per trovare nuovi target.
“Devono smetterla. Non esiteremo” a lanciare nuovi attacchi, ha aggiunto la fonte.
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