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Venezuela, scontro violento tra il presidente Maduro e l’opposizione

Nel suo primo discorso pubblico dopo l’annuncio dei risultati nelle elezioni per l’Assemblea Costituente, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha annunciato che l’organismo servirà per prendere misure contro il Parlamento, la Procuratrice Generale, i dirigenti dell’opposizione e la stampa indipendente.

Resiste il presidente delle Camere Julio Borges, che parla di ‘uno scenario di scontro violento’, perché l’opposizione non vuol cedere le sede del legislativo all’Assemblea, di cui non riconosce la legittimità. Contro la Costituente voluta da Maduro si schiera anche la Procuratrice Generale, Luisa Ortega Diaz. Le elezioni per l’Assemblea Costituente svoltesi in Venezuela sono “uno schiaffo al popolo e alla sua sovranità”, che serve solo a soddisfare le “ambizioni dittatoriali” di un “piccolo gruppo” che vuole perpetuare “il potere assoluto in mano ad una minoranza”. La Procuratrice in una breve conferenza stampa ha chiamato i cittadini a “disconoscere l’origine, il processo e il presunto risultato di questa Costituente immorale”.

Intanto, il bilancio della repressione è di 14 morti solo domenica: tra le vittime anche una ragazzina di 15 anni a San Cristobal, nell’ovest del Paese.

Mentre il governo ha continuato ad assicurare che nel paese “regna la calma” e, nonostante la bassa affluenza, ha definito le elezioni un “successo storico” del chavismo. Un appello alla comunità internazionale è stato lanciato dal leader dell’opposizione Leopoldo Lopez che chiede di non riconoscere il voto e denuncia la “brutale repressione della protesta”.

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