Dopo il gruppo dello Stato islamico, la Siria e l’Iran, la Russia rappresenta la principale minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti. Lo ha detto Mike Pompeo, aprendo la sua audizione alla commissione intelligence del Senato per la sua conferma come direttore della Cia
dell’amministrazione Trump. “La Russia si sta riaffermando in modo aggressivo, invadendo e occupando l’Ucraina, minacciando l’Europa e facendo quasi nulla per sconfiggere e distruggere
l’Isis“, ha detto il futuro capo della Cia.
Sempre parlando di Mosca, Pompeo ha voluto far riferimento ai cyberattacchi del Cremlino: “È abbastanza chiaro che la Russia sia dietro all’attacco hacker alle elezioni”, e “non c’è alcun dubbio” che la Russia voglia distruggere la democrazia. Pompeo ha poi aggiunto: “Si tratta della situazione di pericolo più
complessa che gli Stati Uniti abbiano affrontato di recente”, facendo riferimento alla condizione globale.
Le parole dure di Pompeo si scontrano con l’atteggiamento molto più morbido di Donald Trump. Ieri nel corso della sua prima conferenza stampa ha detto che, certo, la Russia è coinvolta nel cyberattacco ma che è possibile avere relazioni migliori con il presidente russo Vladimir Putin. “Se a Putin piace Trump, lo considero un vantaggio”, ha detto il presidente eletto davanti ai giornalisti.
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