Protestano i membri dell’Unione come francesi, spagnoli, portoghesi, croati e austriaci, tutti in ansia per il loro vino, hanno timore che possa contagiare le loro viti. La decisione sarà presa dal Comitato permanente dell’Ue, in cui siedono i rappresentanti degli stati membri, nella riunione del 26-27 marzo.
Nell’ ‘audizione sull’emergenza Xylella in Puglia presso la Commissione agricoltura del Senato è stato fatto il punto della situazione con diverse opinioni sulle strategie da adottare
“Stiamo parlando di un organismo nuovo per noi ma già ben noto nel mondo, studiato da almeno 130 anni negli Usa e in tutti questi anni non hanno ancora trovato una terapia”, osserva il ricercatore Donato Boscia del Cnr-Istituto per la protezione sostenibile delle piante. “Non si tratta di essere d’accordo o meno con la Comunità europea – aggiunge il ricercatore – il loro atteggiamento è quanto meno comprensibile visto che il problema è ancora confinato in un lembo molto piccolo dell’intero continente europeo; a rischio in effetti, c’è tutto il bacino mediterraneo che al momento è pulito”. Boscia tiene però a precisare che ”l’eradicazione delle piante non è certo la soluzione finale ma solo di contenimento”.
Il presidente di Unaprol David Granieri sottolinea come
“Ci voglia il massimo impegno da parte di tutti, che non è certo abbattere gli alberi ammalati, sostenendo con ogni mezzo la ricerca con i fondi strutturali”.
Per il presidente Coldiretti Lecce e vicepresidente Unaprol, Pantaleo Piccinno, l’emergenza Xylella “E’ una corsa contro il tempo che deve interessare tutti, i focolai sono sempre più numerosi e le misure sinora messe in atto sono assolutamente insoddisfacenti”. ”Abbiamo presentato una fotografia della drammatica situazione – aggiunge Piccinno – e la necessità “dell’ormai improcrastinabile dichiarazione di stato di calamità'”.
L’industria del settore si schiera sulla posizione comunitaria: ‘
‘Siamo convinti – dicono Federolio e Assitol – che il dramma della Xylella per gli agricoltori colpiti, cui devono essere assicurate le risorse necessarie, debba costituire un’opportunità per espiantare le piante colpite dal parassita e sostituirle con nuovi impianti moderni e maggiormente produttivi”.
Per il senatore della Commissione agricoltura Dario Stefano,
“Il grande assente è ancora una volta l’Europa, che da una parte ci rende vulnerabili da un punto di vista fitosanitario con l’importazione di prodotti che introducono queste malattie così devastanti, dall’altro non ha ancora messo a disposizione un solo euro per la ricerca”.
La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati chiede intanto al Governo, fa sapere la deputata Pd Colomba Mongiello, di attuare “un piano per il rilancio, il rafforzamento e lo sviluppo dell’olivicoltura nazionale” e di autorizzare “una congrua somma di spesa”, nel caso da associare all’istituzione di un fondo di rotazione per gli investimenti, “il cui importo sia non inferiore a 90 milioni di euro nell’arco di un triennio”.
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