”La domanda turistica mondiale continua a crescere di circa il 5% annuo; una delle destinazioni più richieste è l’Italia, secondo Paese al mondo per numero di Geoparchi con ben 10 , davanti c’è solo la Cina. Il geoturismo, inteso come una forma di turismo che sostiene o accentua il carattere geografico del luogo
visitato, il suo ambiente, il suo patrimonio, la sua estetica, la sua cultura e il benessere dei suoi abitanti può essere considerato turismo sostenibile per eccellenza e per il nostro Paese una grande risorsa”.
Lo ha affermato Aniello Aloia, Coordinatore Comitato Nazionale Italiano Geoparchi Mondiali Unesco. ”I Geoparchi mondiali riconosciuti tali il 17 novembre 2015 – ha proseguito Aloia – dall’Assemblea Plenaria dell’Unesco in occasione della 38^ Conferenza Generale tenutasi a Parigi, raccontano la storia lunga 4.600 milioni di anni del Pianeta Terra e degli eventi geologici che l’hanno modellato, così come l’evoluzione dell’umanità stessa ed inoltre non solo ricostruiscono le tracce dei cambiamenti climatici del passato, ma sono anche impegnati nell’informare le comunità locali sulle moderne sfide ambientali e su come affrontare rischi naturali quali alluvioni, terremoti, tsunami ed eruzioni vulcaniche. I Geoparchi operano per aumentare la conoscenza e la consapevolezza del ruolo e del valore della geodiversità al fine di promuovere le migliori pratiche di conservazione, educazione, divulgazione e fruizione turistica del patrimonio geologico”.
“Attualmente – ha aggiunto Aniello Aloia – sono riconosciuti 120 Geoparchi mondiali (Global Geoparks) in 33 paesi, di cui 69 in Europa e 10 in Italia che, insieme alla Spagna, sono i più numerosi in Europa e secondi al mondo solo alla Cina. In questi ultimi anni i Geoparchi Italiani hanno lavorato e lavorano sul territorio nazionale organizzando iniziative e attività di conservazione (censimento dei geositi, interventi di protezione e salvaguardia degli stessi) valorizzazione (pubblicazioni, brochure, siti web, meeting della rete Globale dei Geoparchi) e divulgazione (settimana dei Geoparchi Europei, workshop nazionale a rotazione in ogni Geoparco) del patrimonio geologico, oggi riconosciuto patrimonio Unesco”. Dal 28 al 30 Aprile con il Congresso Nazionale organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e da tutti gli Ordini Regionali in programma a Napoli i geologi accenderanno i fari proprio sulla grande opportunità proveniente dai Geoparchi e dalla valorizzazione dei Geositi.
”Oggi in Italia abbiamo censiti ben 3.700 geositi, un grande patrimonio geologico che spesso non conosciamo ed anzi addirittura un geosito su quattro è potenzialmente a rischio di perdita o manomissione – ha denunciato Stefania Notarpietro, Coordinatrice del tavolo ”Geoparchi, Geositi & Geoturismo” del Congresso in programma a Napoli – e poi ci sono molte aree che aspettano ancora di essere studiate. I geositi devono essere protetti ma attualmente non esiste una legge nazionale di tutela. In mancanza di questa legge è la società stessa che deve prendere consapevolezza del loro valore, e questo può avvenire solo attraverso la conoscenza del loro significato”. ”I tempi sono maturi. L’indiscutibile valore scientifico e culturale dei geositi sta finalmente emergendo anche nel nostro Paese – ha proseguito Stefania Notarpietro – e con esso la loro elevata potenzialità economica. I geositi, testimoni della storia geologica del Pianeta Terra, sono gli elementi basilari su cui si fonda l’attività geoturistica. Gli stessi geoparchi, areali particolarmente ricchi di geositi di valenza nazionale ed internazionale, sono
preposti alla conservazione, valorizzazione integrata e strutturata e gestione di una rete di geositi. Affinché i geositi diventino oggetto di rendita economica attraverso un progetto di geoturismo, occorre
prima di tutto che vengano individuati e protetti; che siano studiati in modo approfondito; che la loro conoscenza venga divulgata in modo chiaro, interessante e affascinante ed infine che i geositi vengano
resi accessibili e fruibili”
”Le esigenze e gli obiettivi di questo Tavolo del Congresso – ha concluso Notarpietro – possono essere sintetizzati in tre punti: conoscenza, protezione (conservazione) e valorizzazione. In Italia sono soprattutto le istituzioni locali coadiuvate dalle Università (Dipartimenti di Scienze della Terra in primis), e l’ISPRA a livello nazionale che si occupano della conoscenza del patrimonio geologico e della sua conservazione e valorizzazione. L’esigenza primaria è la conservazione del bene geologico: esso è una
testimonianza unica che può andare distrutta e venir così persa per sempre, in quanto non riproducibile.
”Cosa può fare la politica per favorire questo processo? Una delle proposte che porteremo al Congresso è quella di una legge nazionale che individui il patrimonio geologico italiano per proteggerlo al pari
del patrimonio culturale, storico ed architettonico. Il nostro Paese deve imparare ad investire sulla cultura e sulle giuste figure professionali. Geoparchi, geositi e geoturismo: un patrimonio di grande potenzialità economica ed il geologo l’unica figura professionale competente per la sua gestione e per il suo sviluppo”.
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