Sono 39 le vittime dell’attacco terroristico della notte scorsa ad Istanbul. Un attentatore armato di kalashnikov e travestito da Babbo Natale ha fatto fuoco all’interno di un night club. Tra i morti anche 16 stranieri. I feriti sono una settantina. Lo ha riferito il ministro dell’Interno turco Suleyman Soylu. L’attentatore e’ ancora in fuga.
Tutti gli sforzi delle autorita’ turche dopo l’attentato alla discoteca di Istanbul sono concentrati in quella che sta diventando una gigantesca caccia all’uomo estesa all’intero Paese.
Centinaia di agenti in strada hanno allestito posti di blocco con l’unico obbiettivo di catturare l’attentatore – probabilmente non l’unico autore della strage della notte di Capodanno nel night club Reina – che e’ riuscito a fuggire.
Ancora nessun gruppo terroristico ha
rivendicato l’attentato ma secondo la Bbc la natura dell’attacco ed i precedenti fanno propendere per una responsabilita’ di Isis.
Il servizio pubblico britannico ricorda infatti come nella lunga serie di attentati che hanno insanguinato la Turchia negli ultimi anni i gruppi curdi come il Pkk o la frangia irriducibile del Tak hanno sempre colpito soldati o agenti di polizia, Isis ha preferito uccidere civili, meglio se turisti stranieri.
Il tutto coinciderebbe anche con una possibile rappresaglia al cambio di fronte – ufficioso ma sostanziale – del governo
turco che dopo aver nei primi anni del conflitto (marzo 2011) aiutato Isis pur di far cadere Bashar Assad, nel corso del 2016 ha cambiato fronte arrivando negli ultimi 4 mesi a colpire direttamente i jihadisti sunniti in Siria.
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