La terra che continua a tremare stressa anche gli animali con le mucche e le pecore che hanno ridotto di almeno il 30% la produzione di latte e si moltiplicano gli aborti anche perché spesso sono costrette a vivere in molti
casi all’aperto dal crollo delle stalle.
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti delle continue scosse nelle campagne dove sono state montate solo 77 delle 635 stalle mobili previste, appena il 12 per cento. Un inaccettabile ritardo a poco piu’ di 5 mesi dall’inizio del terremoto che ha fatto
salire a piu’ di mille il conto degli animali morti, feriti e abortiti nelle zone terremotate con gli allevatori che – spiega la Coldiretti in una nota – non sanno dove ricoverare mucche,
maiali e pecore, impaurite e costrette al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse.
Complessivamente sono circa tremila, secondo la Coldiretti, le aziende agricole e le stalle in difficoltà nelle aree del Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpite dal terremoto, con centomila animali allevati, che alimentano un fiorente indotto agroindustriale.
Con la raccolta del latte a rischio – spiega la Coldiretti – ci sono i pregiati formaggi del territorio, dal pecorino di Farindola al pecorino canestrato di Castel Del Monte, ma anche altre specialità di pregio famose in tutto il mondo conservate da
secoli, dalla lenticchia di Castelluccio al pecorino dei Sibillini, dal Vitellone Bianco Igp alla patata rossa di
Colfiorito, dallo zafferano al tartufo, dal ciauscolo al prosciutto di Norcia Igp.
Sotto il coordinamento di una apposita
task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative assieme all’Associazione Italiana Allevatori e ai
Consorzi Agrari che hanno consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e
moduli abitativi.
Ma anche l’operazione “adotta una mucca” per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle, “dona un ballone” di fieno per garantirne l’alimentazione e la “caciotta della solidarietà” con il latte
degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna Amica per garantire uno sbocco di mercato dopo lo spopolamento forzato dei centri urbani colpiti dal sisma.
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