Terremoto centro Italia: sale numero vittime . Il numero delle persone che hanno perso la vita nel terremoto del centro Italia sono 120. Nel pomeriggio erano 73.
Le vittime, ha riferito il direttore dell’ufficio emergenze Titti Postiglione, ”sono 53 nel territorio laziale, tra Amatrice e Accumoli, e 20 nelle Marche, ad Arquata”.Paesi interamente rasi al suolo, i primi morti accertati (più di 10 al momento, tra cui alcuni bambini, ma la conta sembra destinata a salire di molto), decine tra feriti e dispersi ancora bloccati sotto le macerie.
E’ un bilancio già parecchio drammatico, quello che si può tracciare a poche ore dalla tremenda scossa di magnitudo 6.0 che, alle 3,36, ha squarciato la quiete notturna del Centro Italia (Lazio, Umbria, Marche): epicentro nei pressi di Accumoli, in provincia
di Rieti, con profondità di 4 chilometri (diverse le repliche, le più forti delle quali, magnitudo 5.4 e 5.1, nella zona di
Perugia, alle 4,33).
Il sisma, avvertito nitidamente a Roma ma anche a Napoli e Rimini, è “paragonabile” – riferisce il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – al terremoto registrato
sette anni fa a l’Aquila (erano le 3,32 del 6 aprile 2009, magnitudo 6,3). Si comprende infatti quasi subito la gravità dell’evento, con i primi terribili resoconti forniti dagli amministratori dei comuni maggiormente colpiti. Da Pescara del Tronto, frazione di Arquata, il più colpito della provincia ascolana, a Norcia, fino ad Amatrice, un paese “sotto le macerie”, come ha subito riferito il sindaco Sergio Perozzi: “La
situazione è tragica perché tre quarti di paese non c’è più”. “E’ in moto da un paio d’ore la macchina operativa. Abbiamo problemi di viabilità, una strada d’accesso al centro storico è bloccata per il crollo di palazzi e dall’altra parte c’è un ponte che sta
per cadere. I soccorsi – ha raccontato Pirozzi – sono arrivati, ivigili del fuoco, la protezione civile: la macchina funziona, ora l’obiettivo è salvare più vite umane possibile sotto le macerie”.
La conta delle vittime è destinata quindi a crescere, stando anche alle parole del sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci: ci sono “almeno sei morti”. “Una vittima è sicura e ce ne sarebbero altre 5, tra le quali anche dei bambini”, ha aggiunto. “Purtroppo il numero delle persone che mancano all’appello è molto più alto.
Stiamo verificando in tutte le 17 frazioni di Accumuli, ma non è facile perchè i cellulari non funzionano bene”, ha rimarcato Petrucci.
Subito riunito a Roma il comitato operativo della Protezione Civile, con il premier Matteo Renzi che segue gli eventi da Palazzo Chigi. “Il sistema di protezione civile è attivato a 360 gradi, è pienamente operativo. Ci sono criticità importanti in termine di soccorso nel raggiungere alcune località ed è stato già attivato il Genio militare. C’è già un importante spiegamento di uomini e mezzi”, ha detto Curcio, nel corso di una conferenza stampa. “E’ ancora presto dare numeri, fare bilanci. In questo
momento la priorità è la salvaguardia della vita umana”, ha aggiunto.
“Sto rivedendo le scene di sette anni fa. L’Aquila e Amatrice sono legate da sempre, Amatrice è irriconoscibile, è
crollato il centro storico e la prima cosa da fare è riaprire il
corso.
È una tragedia come quella dell’Aquila”, ha evidenziato dal canto suo il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente.
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