Una notte lunga, fredda e spaventosa.
Con scosse telluriche, anche di forte intensità – la più forte magnitudo 4.2 alle 4.27 del mattino con epicentro a Norcia – che non si sono mai interrotte: circa 200 registrate dalle 20 di ieri
sera a questa mattina.
E’ quella che hanno passato le popolazioni colpite dal terremoto 6.5 che ieri ha devastato il centro Italia
causando decine di migliaia di sfollati, ma per fortuna nessuna vittima, aprendo una montagna e radendo al suolo interi comuni: borghi medievali che erano veri e propri gioielli del nostro
patrimonio storico e culturale.
Della cattedrale di San Benedetto, a Norcia, è rimasta in piedi solo la facciata divenuta quasi subito tragica icona della devastazione.
Sono circa 70 i comuni che hanno segnalati crolli e si parla di 40mila sfollati, ma la cifra potrebbe addirittura arrivare a 100mila, causati dalla tremenda scossa di terremoto, che ha
colpito il Centro Italia alle 7,41 di ieri mattina.
Alle 20 di ieri sera, secondo l’ultimo report della Protezione Civile erano
quasi ottomila le persone assistite a seguito delle scosse del 26 e del 30 ottobre.
In particolare, oltre 900 le persone assistite in Umbria: quasi
400 presso strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre
500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello
comunale.
Nella regione Marche, gli assistiti erano circa 6.500, di cui
oltre 2000 negli alberghi sulla costa adriatica, 2.000 in
strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e le
altre in strutture ricettive agibili sul territorio.
Nel Lazio, 130 persone sono ospitate in una struttura allestita a Leonessa.
Circa 3000 persone hanno trascorso la notte in strutture di prima
accoglienza allestite tra Umbria e Marche.
Alcune decine di persone, infine, sono tornate a usufruire dell’accoglienza in tende allestite in seguito alla scossa del 24 agosto, nel Lazio e nelle Marche.
Dati però in continua evoluzione e aggiornamento.
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