Sta suscitando sdegno e orrore un video che circola in questi giorni sui social media, che mostra un
padre che incita le sue due figlie, di non più di otto anni, a sacrificarsi come kamikaze in Siria. Secondo la tv satellitare al-Arabiya, una delle due bambine potrebbe essere quella che, la settimana scorsa, è entrata in una stazione della polizia nel centro di Damasco ed è saltata in aria a causa di una cintura esplosiva probabilmente comandata a distanza.
Il filmato amatoriale è stato girato in una stanza in penombra. L’uomo, con una lunga barba nera e una mitragliatrice sulle gambe, è seduto con le due bambine in braccio e la bandiera nera dei jihadisti
alle spalle. Le bambine indossano un velo nero che lascia scoperto solo il loro viso. Al-Arabiya sostiene che il padre sia Abu Nimr, un ex membro del Fronte al-Nusra originario della Ghouta, regione alle porte di Damasco. La tv cita attivisti della regione che confermerebbero l’identità dell’uomo.
“Dove agiremo oggi?”, chiede in arabo a una delle bambine, che con il volto triste e tono intimidito gli risponde: “A Damasco“. “Non hai paura?”, la incalza il padre. “No”, risponde la bimba con un filo di voce. “Questa non è un’azione da uomini? – continua l’uomo – Lo facciamo perchè gli uomini sono scappati sugli autobus (un riferimento all’evacuazione di Aleppo, ndr). Tu vuoi consegnarti, così gli infedeli ti stuprano e ti uccidono?”. “No”, risponde la bimba, sempre più intimidita. “Vuoi ucciderli tu nelle fiamme?”, la incalza il padre. “Sì”.
“Perché la nostra religione è una religione di orgoglio, non è così?”, dice ancora l’uomo e la bimba gli risponde di nuovo di sì. Quindi si rivolge alla seconda bambina, più piccola della prima. “Tu, figlia mia Islam, agirai con noi oggi? Non hai paura di loro?”. “No”, risponde. “No – aggiunge il padre – perché stai andando con Dio. Non è così, grazie a Dio?”.
Quindi l’uomo incita le due bambine a ripetere con lui “Allahu Akbar”, “Dio è grande” in lingua araba, lo slogan usato dagli estremisti prima di compiere attentati. Le due bambine, con un sorriso triste, lo assecondano.
Il riferimento all’evacuazione di Aleppo e a un’azione terroristica a Damasco fanno pensare che una delle due bambine potrebbe essere realmente quella usata come kamikaze a Damasco il 16 dicembre scorso. Secondo il resoconto del quotidiano filo-governativo al-Watan, la piccola è entrata in un ufficio della polizia con aria spaesata, ha chiesto di poter andare in bagno, quando all’improvviso è saltata in aria. Stando al giornale, lo scoppio ha ferito tre agenti.
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