I media siriani riferiscono che un missile terra-terra sparato dall’esercito siriano nel nord del paese contro un campo profughi nella regione di Idlib al confine con la Turchia ha causato la morte di sedici civili siriani, di cui 14 tra donne e bambini.
La notizia viene confermata dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus).
L’attacco è stato compiuto ieri sera da una delle basi governative nella regione di Aleppo, distante decine di chilometri dal campo profughi di Qah, a ridosso del confine con la Turchia.
Media e attivisti siriani mostrano sui social network foto e video delle vittime, dei danni materiali causati dal bombardamento missilistico attributo alle forze governative contro il campo di Qah.
“E’ noto a tutti che il campo non ospita nessuna milizia”, afferma l’Osservatorio. L’Ondus si riferisce al fatto che il governo siriano e il suo alleato la Russia giustificano i continui bombardamenti sulla regione di Idlib, fuori dal controllo delle truppe di Damasco, col fatto che nell’area operano milizie terroriste, affiliate a gruppi qaidisti.
Il campo profughi è abitato per l’80% da donne e bambini, sfollati da altre regioni siriane colpite dalla guerra in corso da otto anni. Da due giorni le forze russe e quelle siriane hanno intensificato gli attacchi aerei e i bombardamenti di artiglieria nella regione di Idlib. Ma i bombardamenti con missili terra-terra sono rari.
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