Accordo sulla Siria : cessazione delle ostilità entro una settimana e invio di aiuti umanitari. L’accordo sulla Siria raggiunto a Monaco nella notte dalle potenze mondiali dell’International Syria Support Group. La tregua parziale non si applica ai combattimenti contro lo Stato Islamico o il Fronte al Nusra.
L’intesa è stata raggiunta dopo sei ore di negoziati fra il segretario di Stato americano John Kerry, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, l’inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura e ministri degli Esteri europei e del Medio Oriente. La distribuzione di aiuti umanitari ai siriani nelle città assediata verrà “accelerata ed estesa” a partire da lunedì, ha detto Kerry.
Quanto alla cessazione delle ostilità, il capo della diplomazia americana ha specificato che si tratta di una “pausa” e non di una vera tregua che “sarebbe più permanente” e segnerebbe “la fine del conflitto. Verranno create ora due task force: una per sovrintendere alla cessazione delle ostilità, l’altra per gli aiuti umanitari.
Il piano concordato è stato definito “ambizioso” da Kerry, convinto che saranno i prossimi giorni a dirci se potrà essere realizzato. “Qui abbiamo delle parole scritte sulla carta – ha detto – nei prossimi giorni dobbiamo vedere delle azioni sul terreno”. La realizzazione dell’accordo per la cessazione delle ostilità verrà affidata ad una task force presieduta da Stati Uniti e Russia che dovrà consultarsi con le fazioni siriane.
Un banco di prova sarà la situazione di Aleppo, città assediata dove i bombardamenti russi sostengono l’azione dell’esercito siriano. Lavrov ha detto che continueranno i bombardamenti contro obiettivi dei gruppi jihadist i- lo Stato Islamico e il Fronte al Nusra affiliato ad al Qaeda – come prevede l’accordo.
Obiettivo dell’intesa è raggiungere un cessate il fuoco durevole in Siria, ha detto Kerry, spiegando che ciò dipende dai futuri negoziati. I 17 partecipanti del dell’International Syria Support Group lavorano ora per far ripartire a Ginevra i colloqui di pace per la Siria, che sono stati sospesi fino al 26 febbraio. A Monaco erano anche presenti i capi della diplomazia di Iran e Arabia Saudita, potenze regionali rivali con un ruolo chiave nel conflitto siriano. Era la prima volta che rappresentanti dei due paesi si trovavano assieme dopo la rottura dei rapporti diplomatici avvenuta in gennaio.
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