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Siria, cade il regime di Assad. I ribelli jihadisti entrono a Damasco

La situazione in Siria ha subito un’improvvisa e drammatica evoluzione con l’ingresso di Abu Mohammad al Jawlani, il leader di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), nella capitale Damasco. Questo avvenimento è avvenuto poche ore dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, segnando una svolta storica nel conflitto siriano.

Al Jawlani, il cui nome di battaglia è Ahmed al-Sharaa, è stato accolto da una folla di sostenitori che esultavano nella Grande Moschea degli Omayyadi, dove ha dichiarato che “il futuro è nostro” e ha accusato il regime di Assad di aver imprigionato migliaia di cittadini. Ha anche affermato che la vittoria appartiene a tutti i siriani, sottolineando la liberazione dalla repressione.

Il premier siriano in carica, Mohammed Ghazi al-Jalali, ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare per una transizione pacifica del potere, mentre i ribelli hanno preso il controllo di vari punti strategici della capitale, tra cui il palazzo presidenziale e la prigione militare di Saydnaya, nota per le atrocità commesse durante il regime di Assad.

Le forze ribelli hanno anche preso d’assalto l’ambasciata iraniana a Damasco, simbolo del sostegno al regime, senza incontrare resistenza, mentre le basi russe in Siria sono state messe in stato di allerta, in un contesto di crescente instabilità.

Intanto, il governo israeliano ha annunciato il controllo della zona cuscinetto nel Golan, e attacchi aerei israeliani sono stati riportati nel sud della Siria, a testimonianza della tensione crescente nella regione.

La situazione rimane in evoluzione e complessa, con segnalazioni di festeggiamenti tra i cittadini per la caduta del regime di Assad, ma anche preoccupazioni per le conseguenze di questo cambio di potere e per la sicurezza della popolazione.

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