Un raid aereo con “gas tossici” contro Khan Sheikhun, città della Siria sotto il controllo dei ribelli, ha fatto almeno 58 morti, undici dei quali bambini. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Tantissime altre persone stanno soffrendo per gli effetti dell’attacco, con fonti mediche che segnalano problemi respiratori e sintomi come svenimento, vomito e bava alla bocca, ha spiegato l’ong.
L’opposizione siriana ha lanciato un appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad aprire “un’inchiesta immediata” sull’attacco effettuato, a suo giudizio, dal regime di Bashar al Assad.
La Coalizione nazionale, importante componente dell’opposizione siriana, ha spiegato in un comunicato di volere che il Consiglio di sicurezza “convochi una riunione urgente dopo questo crimine e apra un’inchiesta immediata”. Ha accusato il “regime del criminale Bashar” di aver effettuato raid contro la città di Khan Sheikhun con ordigni “contenenti gas chimici”. La difesa russa ha negato di aver effettuato bombardamenti nell’area di Khan Sheikun: “Gli aerei dell’aeronautica russa non hanno effettuato alcun raid nei pressi di Khan Sheikhun nella provincia di Idlib” afferma un comunicato del ministero della Difesa di Mosca.
Il presidente turco Erdogan in un colloquio telefonico con il presidente russo Putin, ha definito l’attacco con i gas tossici “inumano” considerandolo una minaccia per i negoziati di pace.