Aleppo rischia di diventare “un gigantesco cimitero”. Questo il monito lanciato dal sottosegretario Onu per gli Affari umanitari, Stephen O’Brien, davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu.
“Per il bene dell’umanità chiediamo, imploriamo tutte le parti e quanti hanno il potere di intervenire per proteggere i civili e garantire l’accesso alla zona assediata di Aleppo Est prima che diventi ungigantesco cimitero”, ha detto O’Brien.
“Damasco e i suoi alleati hanno
trasformato le zone liberate di Aleppo in un cimitero a cielo aperto”, scrive nella lettera Anas al Abdeh, capo della Coalizione. “Questa escalation è un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità, uno in più della lunga sanguinosa lista del regime di Assad”, prosegue.
Sui 250.000 civili assediati dal regime a Aleppo Est, più di 50.000 sono fuggiti negli ultimi quattro giorni, secondo
l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh). Dall’inizio il 15 novembre della loro offensiva per riprendere il controllo
totale di questa città del Nord della Siria, le forze di Damasco hanno conquistato circa il 40% di Aleppo Est. “Le persone che fuggono sono in condizioni disperate. Molte hanno perso tutto e
arrivano senza bagagli”, ha dichiarato Pawel Krysiek, responsabile della comunicazione della Croce rossa in Siria.
Nel frattempo oggi a New York, i quindici ambasciatori del Consiglio di sicurezza dell’Onu discuteranno di Aleppo nel corso di una riunione urgente richiesta dalla Francia. Il capo delladiplomazia britannica Boris Johnson ha detto di sperare chequesta riunione possa portare a “porre fine alla carneficina”.