Nel corso del solo 2016 la guerra civile in Siria ha provocato la morte di oltre
sessantamila persone, tra cui almeno 13.617 civili: lo ha denunciato l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell’opposizione non radicale in esilio con sede a Londra, secondo cui quasi altrettante sono state le perdite subite dallo Stato Islamico, nel complesso 13.297.
Uccisi inoltre 8.130 ribelli appartenenti ad altri gruppi, 6.685 soldati regolari e 6.201 ‘shabbiha’, i paramilitari agli ordini del regime di Bashar al-Assad. Infine hanno perso la vita 1.309 ‘foreign fighters’ appartenenti per lo piu’ a formazioni sciite pro-lealiste, compresi 189 membri del movimento libanese
Hezbollah, da sempre schierato con il clan Assad.
Al computo, che non tiene conto delle decine di migliaia di persone
‘scomparse’ mentre erano prigioniere dell’uno o dell’altro schieramento, vanno aggiunte 466 vittime la cui identita’ non si e’ ancora riusciti a stabilire.
In una nota lo stesso Osservatorio “condanna il silenzio della comunita’ internazionale sui crimini di guerra e contro l’umanita’”
perpetrati nel Paese mediorientale.