Settantacinque anni fa moriva un’intera squadra di calcio, ma nasceva una leggenda scolpita nella storia dello sport italiano e mondiale.
Sono le 17:05 del 4 maggio 1949. Il momento della più grande tragedia che abbia colpito il calcio italiano: l’aereo che trasporta i giocatori del Grande Torino, di ritorno da una partita a Lisbona contro il Benfica, si schianta contro la collina di Superga .
Una partita concordata tra i due capitani delle squadre Mazzola e Ferreira che si erano conosciuti in occasione della gara tra Italia e Portogallo giocata a Genova. Ferreira chiese a Capitan Valentino di disputare con un’amichevole contro il Torino in occasione del suo addio al calcio. Mazzola si disse d’accordo e l’intesa fu presto raggiunta.
Per partecipare all’incontro fissato martedì 3 maggio 1949, il Torino ottiene dalla Federazione il permesso di anticipare al 30 aprile la sfida con l’Inter. “La gara contro il Benfica fu una vera amichevole, la formazione granata sconfitta 4-3 con grandi applausi al capitan Ferreira che abbandonava il calcio, in uno stadio gremito da 40mila persone”.
Il giorno dopo la squadra sale sul trimotore I-Elce per tornare a casa: “Il tempo era pessimo con nuvole basse e pioggia battente. Dopo l’ultimo contatto con la stazione radio, forse a causa del maltempo o di un guasto all’altimetro, l’aereo si schiantò contro la Basilica di Superga, avvolta in una fitta nebbia”.
Tra le tante lettere e messaggi nel 70° anniversario, pubblichiamo quella di un bambino di 7 anni, Federico Karol, che scrive: “Oggi mi sento molto triste perché oggi ricordiamo il Grande Torino che ha una maglia di color sangue. La squadra ed composta da: 1.Bacigalupo, 2. Ballarin, 3.Maroso, 4.Grezar, 5.Rigamonti, 6. Castigliano, 7. Menti, 8. Loik, 9. Gabetto, 10. Mazzola, 11. Ossola”.
Nell’incident persero la vita 31 persone fra atleti, dirigenti, giornalisti e membri dell’equipaggio: i giocatori Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert e gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti e Ippolito Civalleri.
Con loro a bordo i giornalisti sportivi Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) e i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.