L’Aula della Camera ha definitivamente approvato la riforma della scuola, che è legge. Hanno votato a favore 277 deputati, 173 contro. In quattro si sono astenuti. Sono 39, tra i quali Bersani e Cuperlo, i deputati Pd che non hanno partecipato al voto. Tra questi, secondo Alfredo D’Attorre, sono “24” gli esponenti della minoranza Pd. Roberto Speranza risulta in missione ma fa sapere di non aver partecipato per scelta. 5 i contrari nel Pd, tra i quali lo stesso D’Attorre.
Sono 4 i deputati azzurri ‘vicini’ al senatore Denis Verdini che hanno votato sì in dissenso dal resto del gruppo FI (Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola e Massimo Parisi).
Protesta con cartelli della Lega nell’Aula della Camera durante le dichiarazioni di voto. I deputati del Carroccio hanno esposto cartelli con la scritta “giù le mani dai bambini”. La seduta è stata sospesa e il capogruppo Massimiliano Fedriga è stato espulso dall’Aula.
“Questo non è un atto finale” ma “l’atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola”, commenta il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
“Abbiamo mantenuto un altro impegno. Avevamo detto ‘no gender’ nelle scuole ed abbiamo ottenuto una circolare del ministro Giannini che chiarisce in modo incontrovertibile che ci vuole il consenso informato dei genitori perché qualcosa di extra curriculare entri nelle classi”, così il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
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