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Inaugurato il Salone del Libro di Torino 2016

Un luogo trainante per la cultura, che a sua volta è uno degli asset strategici per il nostro Paese. È questo il messaggio lanciato dal ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini all’inaugurazione della XXIX edizione del Salone internazionale del Libro di Torino, che ha ufficialmente aperto i battenti nel capoluogo piemontese questa mattina. “Come Mibact siamo entrati nel Salone, con anche il Miur, perché è un luogo trainante per la cultura – ha detto il ministro dal palco -. Gli investimenti in cultura sono strategici, e stiamo investendo per completare progetti fermi da anni, che fanno bene all’economia e fanno crescere il Paese”.


Intenti simili sono stati espressi anche dal direttore del Salone, Ernesto Ferrero, che ha invitato tutti a “rimettere la cultura al centro del progetto Paese, a partire dalla scuola.
Questi nostri straordinari visitatori provano il piacere e l’allegria della conoscenza”. Una conoscenza che, in questa edizione 2016, si manifesta sotto forma di oltre mille editori presenti e di attenzione particolare alle molte culture che vivono nel mondo arabo. Il tutto all’insegna di un tema che vuol essere unificante e propositivo: i visionari e, soprattutto, le loro visioni. Di questo ha parlato anch il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. “Oggi – ha detto il governatore – se c’è una cosa che emerge nella vita pubblica è una crisi di fiducia, perché mancano visioni credibili. Il sistema ha bisogno di visioni che la gente avverta come concrete”.

 

La gestazione di questo Salone 2016 non è stata delle più semplici, e il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha ringraziato gli organizzatori per essere riusciti a “lasciarsi alle spalle le criticità”. Poi si è soffermato sul modello di sviluppo seguito dalla sua città negli ultimi anni. “Torino – ha detto Fassino – è una città che quando ha dovuto affrontare la crisi industriale più dura ha capito che sarebbe stato inutile rimpiangere quello che era stato, perché non sarebbe più tornato. Così ha saputo integrare la vocazione industriale con la cultura. Siamo stati visionari e abbiamo fatto bene”.

Prima della visita con le autorità ai padiglioni del Lingotto, che in questi giorni ospiterà premi Nobel e cantanti, docenti universitari e comici, il ministro Franceschini ha preso anche l’impegno per abolire l’Imu per le librerie, senza togliere entrate ai comuni ma con un trasferimento da parte dello Stato, e ha invitato a sostenere maggiormente, attraverso gli sgravi fiscali previsti dall’Art bonus, le biblioteche pubbliche e gli archivi. “Nella legge di Stabilità 2016 – ha aggiunto Franceschini – sono stanziati 30 milioni ogni anno per le biblioteche e gli archivi. Mi pare che stiamo recuperando rispetto alle colpe collettive del passato”.

Tra appuntamenti, show, letture, concorsi e moltissimi eventi, anche in città attraverso il Salone off, la kermesse culturale torinese resta aperta fino a lunedì 16 maggio.

Redazione

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