In occasione del Premio Arteamcup 2020 la fondazione Dino Zoli di Forlì ha chiesto a tutti gli artisti finalisti di realizzare delle clip in cui poter raccontare la propria opera in esposizione, per continuare a promuovere la mostra e le opere durante il periodo di chiusura a causa delle restrizioni dettate dai dpcm.
Ora il museo ha riaperto i battenti e la mostra è nuovamente visitabile, ma le testimonianze ed i racconti degli artisti continuano a vivere sui social della Fondazione Dino Zoli. Un’occasione unica per avvicinarsi all’arte contemporanea attraverso la diretta voce dei protagonisti.
Segnaliamo il video-racconto di Diego Randazzo, che ha deciso di impostare la narrazione su un piano intimo aprendo le porte del proprio studio ed illustrando le fasi operative del proprio lavoro, mettendo in primo piano il racconto e la tecnica utilizzata e lasciando in secondo piano il proprio volto. Una modalità di racconto, elegante e misteriosa, come la tecnica da lui utilizzata.
Ecco le parole dell’artista riprese dal suo video-racconto:
‘’La serie Blu Marble, e’ una rielaborazione concettuale, attraverso la fotografia e la stampa in cianotipia, delle famose missioni lunari, in particolare della prima del 1969 e dell’undicesima e ultima del 1972. “Blue Marble” è la prima fotografia della Terra, scattata durante il ritorno dall’ultima missione e la traduzione dall’inglese, “biglia blu”, indica appunto la forma che ricorda il nostro pianeta visto dallo spazio. Prendendo a prestito questo termine definisco in qualche modo anche la tecnica utilizzata, vale a dire la cianotipia, un’antica tecnica di stampa a contatto, che nel mio caso è molto particolare perchè è realizzata su un supporto non convenzionale per la fotografia, cioè il marmo. Come spesso accade nei miei lavori mi piace trovare delle connessioni tra eventi passati, e quindi storicizzati, e la immagini della contemporaneità. Così è nato questo trittico realizzato per il Premio Arteamcup: ho scovato nel mio archivio fotografico una serie che avevo realizzato qualche anno fa al Parco Sempione di Milano, quando si animava con le giostre di un Luna park temporaneo. Per caso, riguardando queste foto, ne ho trovata una particolarmente evocativa, perchè richiama dei momenti di spensieratezza e di gioco lontani nel tempo. E’ uno scatto che coglie due adolescenti sedute su una giostra a seggiolini volanti, conosciuta in gergo come ‘calcinculo’. Oltre alla vicinanza, strettamente letterale, tra le parole allunaggio e luna park, c’e’ qualcosa di più profondo che lega queste immagini a quelle di repertorio delle missioni lunari. Così ho immaginato una sorta di sequenza: che parte con lo scatto del lancio dell’apollo 11, poi un dettaglio delle Terra vista dalla Luna (la famosa ‘’blue marble’’) ed infine il volo di queste due ragazze, che si librano nell’aria, intente ad acciuffare un premio, un trofeo attaccato sulla cima della giostra. Forse il mio è solo un volo pindarico, però queste tre immagini nella loro complessità hanno almeno tre concetti in comune, e sono Scoperta, Gioco e Libertà’’
La mostra dei finalisti di Arteamcup, curata da Matteo Galbiati, Livia Savorelli e Nadia Stefanel, è aperta al pubblico presso la Fondazione Dino Zoli (Viale Bologna 288, Forlì)
da lunedì a venerdì con orario 9.30-12.30 e 15.00-18.00, previa prenotazione della propria visita al numero 0543 755711.
Ingresso gratuito. È richiesto l’uso della mascherina.
Per informazioni: Fondazioni Dino Zoli (info@fondazionedinozoli.com, www.fondazionedinozoli.com)
Instagram e facebook: Fondazione Dino Zoli
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