Finiscono in frantumi alcuni tra i reperti esposti in mostra nell’Antiquarium degli
Scavi di Pompei. Due unguentari in vetro e due in terracotta di circa 6 centimetri e una statuetta in terracotta di 10 cm sono
stati danneggiati e sono gia’ al restauro.
Sembra una maledizione quella che ha accompagnato i preziosi oggetti trafugati dal patrimonio archeologico dell’Italia
meridionale negli anni Settanta, sequestrati ad antiquari e soggetti privati che li avevano illegalmente acquistati dai
tombaroli e rimasti chiusi nei caveau giudiziari, come corpo di reato, per circa quarant’anni.
Venerdi’ scorso erano stati
finalmente “liberati” dall’Ufficio corpi di reato del Tribunale di Napoli, grazie all’intervento decisivo del giudice responsabile, Carlo Spagna. La Soprintendenza aveva poi provveduto ad esporli in una mostra dal “titolo” che li ha caratterizzati durante i processi a carico dei ricettatori: “Il corpo del reato”, che sara’ visitabile fino al 27 agosto del 2017.
Ma, questa mattina, i custodi della Soprintendenza archeologica di Pompei hanno constatato che una delle teche in
vetro, in cui hanno trovato collocazione delle bellissime anforette in terracotta e alcuni unguentari in vetro, era crollata e i reperti archeologici erano finiti in frantumi, con essi anche una statuina in terracotta di 10 centimetri.
Sono utensili che accompagnavano i defunti come oggetti di devozione. Peccato che il danno sia stato subi’to proprio dai reperti originali, dal momento che nella mostra trovano collocazione anche dei “fake” archeologici che dimostrano la grande perizia dei falsari in questo campo.
”Gli oggetti danneggiati sono gia’ al restauro” rassicurano fonti della Soprintendenza, avvertita dell’incidente dai custodi che hanno scoperto l’accaduto questa mattina alle ore 9. La
vetrinetta e’ crollata con il suo prezioso contenuto in seguito all’allentamento delle viti che sostenevano il pannello al quale era attaccato alla parete. “Peccato. Ma non ci fermeremo e faremo in modo di svincolare anche altri reperti da affidare alla Soprintendenza per incrementare la mostra e dare maggiore soddisfazione ai visitatori”, ha commentato il giudice Spagna.