Una corsa non proprio perfetta con la statua della Madonna che si è piegata più volte sulla destra, ma alla fine del percorso tutti i confratelli lauretani si sono abbracciati e hanno pianto di gioia per la buona riuscita della secolare manifestazione che ha portato la Madonna a riabbracciare il figlio risorto: oltre ventimila persone hanno assistito al tradizionale rito di Pasqua della Madonna che scappa in piazza a Sulmona, sotto un cielo limpido che ha fatto da stupenda cornice a una giornata da ricordare.
Se si dovesse far fede alla tradizione, il 2016 non sarà un anno perfetto sia dal punto di vista del raccolto che dal lato economico: almeno questa è la lettura che avrebbero dato i nostri nonni alla corsa odierna della Madonna che scappa in piazza. “+ Dio che rimane – ha detto il Vescovo Angelo Spina – per alcuni sembrano segni di cattivi auspici, ma la fede non ha bisogno di queste credenze e superstizioni”.
Alberghi e ristoranti pieni e l’area camper che ha fatto registrare il tutto esaurito tanto che il Comune ha dovuto sistemare altre centinaia di camper nel parcheggio del palasport di via XXV Aprile. Il rito, organizzato dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto affonda le origini, probabilmente, al 1860. Prima la solenne messa officiata all’aperto in piazza Maggiore dal Vescovo Angelo Spina. I tre tentativi di San Pietro e San Giovanni di convincere la Madre addolorata della resurrezione del Figlio. Il portone della chiesa di San Filippo si apre. Cresce l’emozione e il silenzio regna tra la folla. Surreale e suggestivo. Moltissimi i fotografi, fotoreporter e cameramen pronti a non perdersi un passo da immortalare. Lentamente la statua della Madonna con l’abito nero esce dalla Chiesa di San Filippo Neri.
Arriva al centro della piazza, ondeggia a passo cadenzato, quasi per trasmettere la sua incredulità, che sta per volare via con i colombi. + all’altezza del Fontanone: “Pronti, a puz’, via” (pronti a polso via) è l’ordine del capo sacrestano d’onore. Giù il manto, il volo dei colombi e via alla corsa per abbracciare idealmente Cristo Risorto che attende la Madre gioiosa nei pressi dell’acquedotto dove si trovano il Vescovo e le autorità; poi la solenne processione che ha sfilato per le vie cittadine fino al rientro nella chiesa di Santa Maria della Tomba, sede spirituale della confraternita.