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Palmira, l’Unesco affida alla Russia il compito di sminare il sito archeologico

 La Russia fornirà il sostegno necessario all’opera di sminamento del sito archeologico di Palmira dalle mine, ha concordato il presidente Vladimir Putin con la direttrice generale dell’Unesco Irina Bokova e, in seguito, in un’altra telefonata con il presidente siriano Bashar al Assad, dopo che la Direzione generale per le antichità e i musei siriana ha reso noto, citato dall’agenzia Sana, che “oltre l’80 per cento dei reperti del territorio incluso nell’area protetta sono ancora in piedi e sono in condizioni soddisfacenti”.

Palmira è inserito nella lista dei siti considerati come patrimonio dell’umanità dall’Unesco che, sempre oggi, attraverso il responsabile dell’unità per le emergenze, Giovanni Boccardi, ha annunciato, in una intervista all’agenzia di stampa tedesca “Dpa”, lo stanziamento di 2,7 milioni di euro per finanziare programmi di restauro in Siria. L’Unesco si prepara a effettuare anche una valutazione dei danni diretta. “Ci sono molte cose distrutte, non solo a Palmira. E poi ci sono altri paesi, non abbiamo neanche iniziato a parlare dell’Iraq. In ogni caso, vogliamo renderci conto direttamente della situazione appena possibile, anche se dipende dalla sicurezza e dalle autorità statali con cui dobbiamo ancora parlare”, ha dichiarato Boccardi. L’Hermitage di San Pietroburgo, che possiede una vasta collezione di reperti provenienti da Palmira, si è offerto di contribuire al restauro e anche alla valutazione dei danni.

L’Unesco ha inoltre istituito una fondazione per il restauro di Palmira e la gestione dello stanziamento straordinario, ha annunciato l’inviata di Mosca all’organizzazione internazionale Eleonora Mitrofanova, in una intervista all’emittente Rossiya 24 in cui denuncia che sono circa 300 i siti culturali distrutti dall’Is e
dalla guerra in Siria (sui circa 10mila).

L’Is aveva preso il controllo di Palmira, si dice fondata da re Salomone, lo scorso maggio. Oltre a distruggere statue e templi aveva ucciso barbaramente l’archeologo siriano Galed al Asaad, che a 80 anni aveva voluto rimanere nel sito che aveva studiato tutta la vita.
“Voglio tornare ancora una volta sulla liberazione di Palmira da parte delle forze siriane con il nostro sostegno e e la nostra partecipazione. Prima di tutto per congratulare i nostri militari, che hanno offerto un contributo serio alla causa della lotta al terrorismo. E poi, per la questione puramente umanitaria, che è quella dello sminamento”, ha dichiarato Putin oggi.

Redazione

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