Aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti hanno distrutto
“pesanti armamenti” sequestrati dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) dopo aver ripresero il controllo dell’antica città siriana di Palmira dalle forze del regime la scorsa settimana: lo ha detto la stessa coaqlizione.
I raid di ieri hanno distrutto un sistema di difesa aerea, 14 carri armati, tre sistemi d’artiglieria, due edifici e due veicoli tattici, come ha detto la coalizione in un comunicato.
Tra le armi russe finite nelle mani degli uomini del Califfato vicino a Palmira si riteneva ci fossero anche moderni missili
terra-aria SAM, capaci di di abbattere aerei della coalizione, ha detto a Afp un funzionario della coalizione.
Mercoledì scorso, il comandante delle forze della coalizione in Iraq e in Siria, il tenente generale Stephen Townsend, aveva detto che “qualsiasi cosa che finisce nelle loro mani (dei jihadisti) rappresenta una minaccia per la coalizione, ma siamo in grado di gestire tali minacce e lo faremo”.
L’attacco di ieri ha avuto luogo nei pressi della base militare Tiyas vicino a Palmira.
Il Ministero della difesa russo ha commentato le dichiarazioni di Townsend già ieri, dichiarando che non sussisteva alcuna minaccia per quanto riguarda quanto lasciato a Palmira, durante l’attacco dell’Isis.
Il rappresentante ufficiale del Ministero della difesa della Federazione Russa, il generale Igor Konashenkov ha dichiarato che “sono state abbandonate a Palmira poche armi di piccolo calibro dell’esercito siriano” e poco altro, che “non rappresentavano alcuna minaccia per la coalizione internazionale”.
Konashenkov aveva inoltre aggiunto, in tono sarcastico che forse avrebbero invece dovuto creare “fastidio per il generale Townsend le recenti decisioni del Congresso per l’autorizzazione di
fornitura ai ribelli siriani nel 2017 anni di sistemi di difesa americani portatili (MANPADS).
Non è difficile indovinare, in quali mani finiranno dopo la consegna in Siria. Se qualcuno all’estero si fida e pensa che queste armi sono selettive”, è “un dilettante”. “Di questo si dovrebbe preoccupare il generale Townsend, come militare e professionista” aveva chiosato l’alto ufficiale russo.
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