Il Museo Egizio intitola a Silvio Curto la sua Biblioteca, strumento indispensabile per un ente di ricerca che vuole tornare a essere un punto di riferimento internazionale per l’egittologia. Curto, egittologo e direttore del Museo dal 1964 al 1986, fornì un importante contributo al potenziamento del fondo librario formatosi in Museo già a partire dalla sua fondazione, nel 1824, grazie ai numerosi contatti con la Biblioteca del Collège de France di Parigi, allora la migliore in Europa e all’impegnativa ricerca di testi nelle librerie antiquarie di mezza Europa e de Il Cairo.
Nel 1969, oltre a importanti altre donazioni, si aggiunse il lascito della biblioteca privata di Giuseppe Botti, dando vita ad una biblioteca unica in Italia grazie al ricco patrimonio fortemente specializzato in testi di argomento egittologico. Oggi la Biblioteca comprende circa 7400 volumi monografici, 2100 volumi di periodici, 171 opuscoli, 182 tesi di laurea, microfilm e il fondo della Biblioteca Botti (circa 500 volumi tra monografie e periodici).
Inoltre, da gennaio 2016 si è arricchita di 125 volumi, che offrono un ulteriore supporto alle attività di ricerca scientifica del Museo e della comunità di studiosi internazionali. “E’ doveroso intitolare al professor Silvio Curto la biblioteca – spiega il direttore del Museo Geizio, Christian Greco – per la sua costante opera tesa a rendere il Museo un centro di studi internazionali”. “E’ grazie a lui se oggi possiamo fruire di un patrimonio librario importante e specialistico; e le novità proseguono perché la Biblioteca è oggetto di un progetto di riallestimento ed entro la fine dell’anno si presenterà con spazi e arredi rinnovati. Il Museo Egizio continua la sua trasformazione ponendo al centro la ricerca e il dialogo con la comunità egittologica
internazionale”, aggiunge la presidente della Fondazione Museo Egizio, Evelina Christillin.
Oggi la Biblioteca dotata di un accesso indipendente, ha ampliato l’orario di apertura al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 17:00 e si avvale anche del supporto dell’Associazione Amici e Collaboratori del Museo Egizio, fondata proprio da Silvio Curto nel 1974.
L’egittologo, nato a Bra, nel 1919, ebbe una lunga carriera coronata da importanti successi risultato del grande impegno portato avanti soprattutto nel periodo di direzione del Museo durante il quale si impegnò in particolare nell’allestimento del corredo funerario delle tombe di Kha e Merit e nell’avvio della preziosa pubblicazione di un catalogo generale dedicato alle collezioni del Museo. Fondamentale fu anche la sua attività sul campo che lo vide interessato nella missione internazionale organizzata per il salvataggio dei templi della Nubia destinati alla sommersione in seguito alla costruzione della diga di Assuan. Nel 1965 si occupò poi del salvataggio del piccolo tempio di Ellesija, trasferito al Museo Egizio, nel 1970 dove è esposto ancora oggi, a fianco della Galleria dei Re.
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