La lima che sottile incide indaga per la prima volta, in modo organico, il profondo legame tra le creazioni di Schialvino e Verna e la letteratura del Novecento, cifra stilistica di questo «operativo cenacolo a due», come ebbe a definirlo il critico Angelo Dragone. Il ciclo delle 70 xilografie esposte, molte delle quali inedite, raccontano infatti il particolare sguardo sul Novecento di Schialvino e Verna, che manifestano grazie all’opera xilografica la loro spontanea predilezione verso 5 autori, cui dedicano un ritratto realizzato per l’occasione: d’Annunzio, Gozzano, Montale, Pasolini, Morante.
Dalla lettura dei testi letterari, da precisi versi, da puntuali parole, prendono vita le xilografie, che con un linguaggio differente rivisitano in modo del tutto originale le opere degli scrittori. Quattro dei cinque autori esposti lungo il percorso sono già tutti presenti nell’area museale Spazi900, i cui due fulcri principali sono dedicati a Morante e Pasolini, mentre la Galleria degli scrittori si apre con d’Annunzio e include nel suo percorso Montale. L’unica eccezione è Gozzano. Al poeta de I colloqui, nell’anno in cui ricorre il centenario della morte (Torino, 9 agosto 1916), la Biblioteca Nazionale dedica una sezione speciale dove vengono presentati per la prima volta documenti autografi, tra cui una cartolina postale e un biglietto indirizzati al giornalista Domenico Oliva, prime edizioni, poesie apparse in rivista, conservati presso l’Istituto.
Ad accompagnare il ciclo delle xilografie vi è poi «Smens», la rivista fondata dai due artisti nel 1997, che ha visto negli anni la pubblicazione di 11 numeri. «Smens» racchiude il senso del lavoro di Schialvino e Verna: interamente composta a mano su caratteri mobili, fa dialogare nella stessa pagina il testo scritto e l’opera xilografica, divenendo così luogo ideale di incontro di una pluralità di voci, tra cui un ruolo di primo piano spetta nuovamente alla letteratura. Infatti tra i collaboratori più assidui si incontrano i nomi di Nico Orengo e Guido Ceronetti. La lima che sottile incide è, inoltre, corredata da un catalogo, pubblicato nella collana editoriale della Biblioteca “Spazi900”, dove vengono riprodotte tutte le xilografie esposte che, insieme agli 11 numeri di «Smens», andranno ad arricchire il patrimonio artistico-letterario della Biblioteca grazie alla preziosa donazione da parte di Schialvino e Verna. Accompagnano e spiegano il percorso espositivo due saggi, uno dal carattere storico-artistico di Paola Puglisi, uno dal taglio storico-letterario di Eleonora Cardinale, che cura anche l’appendice dedicata al poeta de I colloqui.
Gianfranco Schialvino è nato a Pont Canavese, Torino, nel 1948. Allievo di Tullio Alemanni, si laurea in Lettere all’Università di Torino con Massimo Mila. Vive dal 1994 a Rivarolo Canavese, dove ha allestito un laboratorio con antichi torchi e stampa incisioni e libri d’arte, alcuni in catalogo alla Biblioteca Ambrosiana e nelle Biblioteche nazionali di Parigi, Londra, Amsterdam, Bilbao. Socio dell’Associazione Piemontese Arte, è stato socio dell’Associazione Incisori Veneti fino al suo scioglimento nel 2012. Collabora col quotidiano «La Stampa». Sue opere nelle collezioni di: Gam, Torino; Bibliothèque Nationale, Parigi; Biblioteca Ambrosiana, Milano; Apdo, Bilbao; Gabinetto delle stampe degli Uffizi; Victoria and Albert Museum, Londra; MoMA, New York; Calcografia Nazionale, Madrid; Biblioteca Apostolica Vaticana; Museo Nacional del Grabado, Buenos Aires; Biblioteca Estense, Modena; Biblioteca Nazionale, Firenze; Civica Raccolta Stampe Bertarelli, Milano.
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