Nell’ambito delle celebrazioni del quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci, al Castello Sforzesco di Milano è stata allestita una mostra dedicata all’Ultima Cena, dal titolo Archeologia del Cenacolo, curata da Pietro C. Marani e Giovanna Mori con la collaborazione di Omar Cucciniello. La mostra sarà inaugurata il 31 marzo fino al 25 giugno 2017.
La mostra si propone di indagare la fortuna iconografica del Cenacolo di Leonardo attraverso le copie create dall’indomani della sua realizzazione e incrementate con l’utilizzo di tecniche di riproduzione seriale, con l’incisione e con la fotografia. Si ricostruisce, quindi, la genesi del “mito” del Cenacolo di Leonardo, opera circondata da subito da un’enorme fortuna iconografica: già dai primi del Cinquecento dipinti di grandi e piccole dimensioni replicano il grande originale, che diventa oggetto di una riproduzione quasi seriale attraverso la stampa.
Il proliferare di repliche più o meno fedeli all’originale determ ina l’ampissima diffusion e dell’immagine, testimoniata sia da stampe popolari a grande diffusione, sia da grafiche d’arte dal tratto più raffinato. Ma dalla fine del Settecento l’incisione diviene anche un mezzo per ricostruire il dipinto di Leonardo, ormai illeggibile a causa dei guasti del tempo e degli interventi di ridipintura, come dimostra la celebratissima acquaforte di Raffaello Morghen, esposta insieme al disegno preparatorio e alla lastra di rame originale.
Nell’Ottocento, se l’invenzione della fotografia provoca la messa in discussione del primato dell’incisione come unico mezzo di riproduzione, è comunque oggettivo che per diversi decenni le due tecniche conviva no, fino a quando, nel Novecento, la fotografia sarà lo strumento esclusivo chiamato a testimoniare lo stato di salute del dipinto e i restauri moderni. A testimonianza di una capillare diffusione del capolavoro leonardesco, la rassegna comprende anche una serie di cartoline e santini. “Questa mostra offre l’opportunità di scoprire, grazi e ad un’esplorazione ‘archeologica’ in epoche differenti, la forza e la potenza iconica di un’opera che ha mantenuto nel tempo la sua grande popolarità – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – . Il Cenacolo era e resta un’icona viva anch e ai giorni nostri, ed è per questo che, nel periodo di Expo 2015, è stata scelta come una delle icone d’arte per Expo in Città. Questa esposizione è anche uno dei primi appuntamenti di avvicinamento al 2019, ricorrenza del quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci (1519 – 2019) che il Comune di Milano – Cultura intende celebrare con un palinsesto ricco di proposte artistiche e culturali”.
Tra le opere in mostra, dipinti, stampe, disegni e fotografie, riviste e libri, provenienti dalla Raccolta del le Stampe “Achille Bertarelli”, dal Civico Archivio Fotografico, dalla Raccolta Vinciana, dalla Galleria degli Uffizi, dalla Pinacoteca di Brera, dal Museo della Scienza e della Tecnologia “ Leonardo da Vinci ” , dalla Biblioteca Ambrosiana , dalla Casa del Manzoni, dal Museo del Cenacolo Vinciano.
Il catalogo della mostra è edito da Silvana Editori
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