Arriva in rete il nuovo videoclip di Eugenio Bennato, “Mon père et ma mère”, la storia di un incontro con un giovane africano, Enric.
In Camerun è usanza associare al nome di battesimo di un neonato un aggettivo che rappresenta un’intuizione immediata sulla sua comparsa nel mondo o un buon augurio per la sua vita futura. Enric nasce a Douala, capitale del Camerun, e l’aggettivo che gli viene assegnato è “Parfait”.
Enrico Perfetto, come tanti giovani dell’Africa subsahariana, decide di partire e compiere l’impervia traversata del deserto, verso nord, verso il miraggio dello splendente Mediterraneo.
Eugenio Bennato lo incontra a Tangeri, luogo in cui la sponda europea sta lì separata solo da un braccio di mare,eppure è irraggiungibile per una poderosa barriera della burocrazia intercontinentale.
Enric Parfait si trova ad ascoltare la chitarra del cantautore partenopeo e, con tutti i pensieri che deve avere nella testa, non rinuncia ad avvicinarsi al musicista e a porgergli un foglietto con quattro versi scritti a mano :
“Mon père et ma mère
se sont connues dans la galère
comme heritage ils m’ont laissé
m’ont laissè dans la misère” (Mio padre e mia madre
si son conosciuti in galera
in eredità mi hanno lasciato
mi hanno lasciato nella miseria)
“Questi versi sono il punto di partenza di questo brano- racconta Eugenio Bennato –scritto di getto per rappresentare lo squilibro contemporaneo tra un nord ovest veloce e potente e un sud lento e sognante nel suo affannoso cammino della speranza, e per evidenziare la fresca ricchezza che i padri e le madri, con la forza delle loro radici, riescono comunque a trasmettere alle nuove generazioni”.
Per “Mon père et ma mère” Eugenio Bennato si avvale della collaudata collaborazione di musicisti come Stefano “Mujura” che ha curato la stesura del brano, Ezio Lambiase, Sonia Totaro e Chiara Carnevale.
Nel brano c’è anche la vocina esordiente della figlia del cantautore Eugenia, francofona doc, che con infantile spontaneità ha voluto dare un contributo originale al brano. Il videoclip è stato realizzato da Loredana Antonelli, giovane videomaker che con le sue immagini ha dato un’impronta di elegante modernità al brano di Bennato.
Il videoclip è stato girato nel centro sociale Je so pazzo ex OPG (Ex Ospedale Pscichiatrico-Giudiziario), un posto dove in passato ha regnato solo oppressione, autorità e reclusione, ed è diventato uno spazo di condivisione, socialità e libertà.
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