L’Isis ha preso il controllo dell’antico sito archeologico di Palmira, la conferma arriva dall’ l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, secondo il quale a questo punto l’Isis controlla ora circa la metà della Siria, proprio l’area dove è concentrata la maggior parte dei giacimenti di petrolio e di gas. Decine di militari governativi e miliziani lealisti sono stati uccisi mentre fuggivano.
Inserita dall’Unesco tra i luoghi patrimonio dell’umanità, Palmyra, l’antica città a 250 chilometri da Damasco, è uno dei più antichi e importanti siti storici siriani, citata già nel duemila avanti Cristo da testi assiri, come un centro cruciale per le carovane dirette a oriente, che facevano tappa in questa oasi nel deserto siriano.
Lo Stato islamico celebra la conquista della città pubblicando su Internet foto e video in cui mostra la decapitazione di soldati e miliziani lealisti siriani dentro e fuori la città posta tra Damasco e la regione dell’Eufrate. I jet del regime hanno risposto bombardando la città moderna. Al momento non si hanno notizie di vittime.
Alcuni responsabili dei siti siriani hanno dichiarato che alcune statue sono state trasportate per essere messe in salvo, ma non tutte possono essere salvate poichè molte di esse sono di grandi dimensioni e difficilissime da trasportare.
Ora c’è molta preoccupazione per la sorte di questa importante area archeologica, che possiede uno dei più importanti patrimoni culturali del Medio Oriente