Secondo il presidente Hassan Rouhani gli Stati Uniti avrebbero violato gli impegni presi, dopo che il Congresso ha approvato la proposta di rinnovare le sanzioni economiche per altri dieci anni, nonostante il gesto di buona volonta’ dimostrato da Teheran firmando l’accordo su nucleare, nel 2015.
Con quel documento, il Paese persiano si e’ impegnato a rinunciare a dotarsi della bomba atomica, perseguendo lo sviluppo
di questa tecnologia solo per uso civile e pacifico. “Gli Stati Uniti dovranno affrontare la nostra reazione molto dura” sono state le parole di Rouhani, e poi ha aggiunto: “quel Paese e’ nostro nemico, di questo non abbiamo dubbi: c’e’ comunanza di vedute su questo punto tra il governo, il Majlis , il Parlamento, e la Guida suprema, l’ayatollah AliKhamenei” ha sottolineato, secondo le fonti regionali.
L’Accordo sul nucleare tanto voluto da Barack Obama non prevede la fine delle sanzioni economiche, tuttavia non e’ di
questa opinione Ali Larijani, il Presidente del Majlis iraniano, il quale ha gia’ denunciato che le clausole del testo “sono state scritte male” e si prestano a “interpretazioni divergenti”. Per questo ha annunciato per domani una riunione del Comitato speciale per l’accordo, che redigera’ una protesta formale da consegnare alla Casa Bianca.
Il Senato americano ha confermato qualche giorno fa il rinnovo delle sanzioni dopo il via libera della Camera dei Rappresentanti a novembre scorso, affermando che queste sanzioni non hanno a che fare con l’Accordo – il quale ha gia’ previsto la sospensione di quelle legate al nucleare. Alla base di questa decisione, il fatto che il Paese viola ancora i diritti umani e conduce test balistici. Ora affinche’ la decisione diventi esecutiva manca solo la firma di Obama.
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