Le forze speciali fedeli al consiglio presidenziale libico guidato dal premier incaricato Fayez al-Serraj avrebbero ripreso il controllo a Tripoli dei tre ministeri assaltati oggi da milizie armate.
Lo ha annunciato un funzionario del ministero dell’Interno libico, Ashraf Soulsi, all’agenzia di stampa russa Sputnik.
“Abbiamo preso il controllo di tutti gli edifici governativi che i miliziani avevano tentato di assaltare”, ha assicurato Soulsi, senza fornire dettagli sui gruppi armati. Secondo alcuni media locali, le milizie risponderebbero al premier dell’ex esecutivo islamista libico, il Governo di Salvezza nazionale, Khalifa Ghwell.
Oggi, nella capitale libica Tripoli,
una unità militare appartenente al governo islamista di Salvezza Nazionale aveva preso il controllo di diversi ministeri e sedi istituzionali occupate dall’esecutivo d’Accordo nazionale del
premier Faez al Sarraj riconosciuto dall’Onu.
Una mossa apertamente ostile al governo al Sarraj pochi giorni dopo che questo a cominciato a lavorare con l’Italia su un accordo per la lotta alla migrazione clandestina subito seguito con la riapertura dell’ambasciata italiana a Tripoli.
La stessa fonte, che ha parlato in condizioni di anonimato, ha.spiegato che “al momento dell’irruzione, il ministro incaricato dal Consiglio nazionale del governo d’Accordo nazionale, (Ali
Qalamah) non era presente nella sede del ministero”, che si trova nella zona di Salhuddine a sud di Tripoli. “L’unità che fatto irruzione ha chiesto agli impiegati di evacuare la sedi e sospendere il lavoro fino ad una nuova comunicazione” ha aggiunto la fonte.
Finora non ci sono state dichiarazioni da parte del governo guidato da al Sarraj.
Lo scorso 14 ottobre, il capo del
governo di Salvezza Nazionale Khalifah Ghwell aveva annunciato da Tripoli il ritorno del suo esecutivo ad esercitare le sue funzioni. E questo dopo circa nove mesi di auto-sospensione decisa “per fare spazio” al governo d’Accordo Nazionale di al Sarraj.
Lo
stesso Ghwell, in una intervista precedente fatta sempre all’agenzia turca, aveva spiegato che il ritorno del suo governo “non è in contrasto con le precedenti decisioni” di autosospensione.
“Ci siamo ritirati dal potere per proteggere la patria da una divisione”, aveva detto spiegando però che “ma le
divisioni sono aumentate con l’ingresso del governo al Sarraj a Tripoli (nel marzo 2016) in quanto privo di legittimità”, Un
ostacolo, quello della legittimità, che si riferisce alla mancata fiducia al governo al Sarraj da parte dell’Assemblea dei deputati di Tobruk, come sancito dall’accordo di al Zureikat in Marocco,
grazie al quale era nato l’esecutivo d’Accordo Nazionale un’anno fa.
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