Un grande numero di bambini rischia la
vita nel tentativo di lasciare la Libia per raggiungere l’Italia, attraversando il Mediterraneo: molti di loro soffrono di violenze e abusi sessuali per mano di contrabbandieri e trafficanti, ma raramente le vittime riferiscono dei loro abusi per paura di essere arrestate o deportate. E’ l’allarme lanciato dall’Unicef in nuovo rapporto pubblicato oggi, in cui si denuncia inoltre assenza di cibo, acqua e cure mediche nei centri di detenzione libici.
L’agenzia Onu ha raccolto documenti e descritto storie di schiavitù, violenza e abusi sessuali sperimentato da un gran
numero di bambini vulnerabili nel loro percorso verso l’Italia.
Secondo l’Unicef, quasi 26.000 bambini – la maggior parte dei quali non accompagnati – hanno attraversato il Mediterraneo lo scorso anno.
“Quello che veramente ha scioccato il personale Unicef e me è ciò che accade loro su questa rotta”, ha spiegato Justin Forsyth, vice direttore esecutivo dell’organizzazione, citato dalla Bbc.
“Molti di questi bambini sono stati brutalizzati, violentati, uccisa durante il tragitto”.
Gran parte delle violenze è gratuita, e gran parte è di tipo sessuale. “Quasi la metà delle donne e dei bambini intervistati ha subito abusi sessuali durante la migrazione”, si spiega nel
rapporto. “Spesso più volte e in più sedi”.