I manifestanti a Tripoli gridano la loro rabbia contro il “traditore” Khalifa Haftar e la Francia, accusata di sostenere l’offensiva del maresciallo contro la capitale libica.
Sono centinaia, migliaia secondo gli organizzatori, ed hanno gremito piazza dei Martiri, scandendo slogan contro Haftar e contro la Francia.
Nel frattempo la situazione dei civili è difficile, almeno 9.500 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case dall’inizio del conflitto armato a Tripoli e dintorni, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) che precisa in una nota che 3.500 sono gli sfollati solo nelle ultime 24 ore.
“La comunità umanitaria rimane gravemente preoccupata per la sicurezza e la sicurezza dei civili bloccati nelle aree colpite dal conflitto alla periferia di Tripoli”, si legge nella nota, nella quale si segnala che “le richiesta di evacuazione in zone più sicure a Tripoli di almeno 3.250 persone non hanno potuto ricevere risposta. Ciò significa che 9 famiglie su 10 che hanno chiesto di essere evacuate non possono essere raggiunte”.
La comunità internazionale continua a chiedere una tregua umanitaria temporanea per consentire la fornitura di servizi di emergenza e il passaggio volontario di civili, compresi quelli feriti, da aree di conflitto.
In Italia la crisi libica è al centro di un vertice, durato circa un’ora e trenta, convocato dal premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Presenti i ministri degli Esteri e della Difesa, Enzo Moavero Milanesi e Elisabetta Trenta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
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