L’Europa dichiara guerra alla propaganda dell’Isis sul web: al via la task force di Europol per dare la caccia agli estremisti impegnati nel reclutamento on-line di combattenti e mogli della jihad da inviare in Siria e Iraq.
Il direttore di Europol Rob Wainwright in un’intervista all’agenzia di stampa Ansa, spiega l’attività della task force europea operativa da oggi.
“Il nostro obiettivo non è solo la rimozione di contenuti dell’Isis online, ma puntiamo a smantellare la strategia di reclutamenti su web, cercando di individuare i leader” del sistema,
Per fare questo, spiega Wainwright, si combina la collaborazione con i colossi del web, le informazioni di intelligence, ed il monitoraggio del traffico sui social media. Nella lotta contro i reclutamenti online dell’Isis “di tutti i social media con cui abbiamo a che fare” negli Stati Uniti, “il meno collaborativo è Twitter”, spiega l’americano Mark Wallace ed ora alla guida del Progetto antiterrorismo.
“Un grande numero di reclutamenti avvengono su Twitter – spiega Mark Wallance -. Ma a differenza ad esempio di Facebook, che ha dimostrato una buona attitudine a cooperare, Twitter ci ignora. Per questo occorre fare una campagna per spronarli a fare molto di più”.
Uno studio pubblicato dal Brookings Institution, citato più volte da Wallace nel corso della conferenza, stima che nel corso del 2014 fossero tra 45 e 50mila gli account Twitter utilizzati dai sostenitori dell’Isis per i reclutamenti e la diffusione di materiale radicalizzante. Lo stesso Wallace ha ricordato che si parla di un flusso di “100mila tweet al giorno”.
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