La Camera ha dato il via libera, a scrutinio segreto, al Rosatellum bis. I sì sul voto finale sono stati 375, i no 215. L’esame della riforma elettorale passa al Senato. Hanno votato a favore Pd, Lega, Fi, Ap, Des-Cd, Dit, Ala-Sc, Civici e innovatori, Udc, minoranze linguistiche e Psi. Contrari M5s, Mdp, Fdi.
La riforma della legge elettorale, ribattezzata Rosatellum bis che ha avuto il via libera della Camera, prevede un sistema misto, dalla forte impronta proporzionale. E’ prevista una soglia di ingresso del 3% per le singole liste mentre per le coalizioni sale al 10%.
Il 36% dei seggi viene assegnato con l’uninominale, il 64% con il proporzionale. 231 sono quindi i seggi alla Camera e 109 quelli al Senato assegnati in collegi uninominali, vince il candidato più votato. Il resto dei seggi viene assegnato con metodo proporzionale, nell’ambito di collegi plurinominali: i listini non possono contenere un numero di candidati inferiori a 2 e superiori a 4. Le circoscrizioni sono 20 per il Senato e 28 alla Camera. Viene assegnata al governo la delega per ridisegnare i collegi.
Per accedere in Parlamento è fissata una soglia d’ingresso del 3%, sia al Senato che alla Camera. Soglia che per le coalizioni sale al 10% su base nazionale. I voti dei partiti in coalizione che abbiano raggiunto la soglia dell’1% vengono ripartiti alla stessa coalizione. Sotto la soglia dell’1%, invece, i voti vanno dispersi. È vietato il voto.
Le pluricandidature sono consentite fino a un massimo di 5 nei listini proporzionali, non sono consentite nei collegi.
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