Il governo serbo ha reagito con estrema durezza alla decisione di nazionalizzare la grande miniera di Trepca adottata nella notte dal parlamento del Kosovo.
Marko Djuric, capo dell’Ufficio governativo per il Kosovo, ha detto in una conferenza stampa che Belgrado considera nulla tale decisione e che lunedi’ il governo serbo chiedera’ formalmente una riunione urgente del consiglio di sicurezza
dell’Onu per esaminare la evidente usurpazione di proprieta’ dello stato serbo, e per la violazione della risoluzione 1244 che e’ alla base della pace e della stabilita’ nella regione.
In base a tale risoluzione il Kosovo e’ un protettorato delle Nazioni Unite posto sotto controllo della comunita’ internazionale.
La Serbia non riconosce l’indipendenza
proclamata da Pristina il 17 febbraio 2008, indipendenza riconosciuta finora da 112 Paesi (sul totale di 193
rappresentati all’Onu), compresi Usa e 23 dei 28 membri della Ue, Italia compresa. Non lo riconoscono Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia. Per Djuric, la decisione sulla nazionalizzazione di Trepca, dove lavorano migliaia di serbi, e’ un tentativo di ‘pulizia etnica’ ai danni della popolazione serba del Kosovo.
Dure reazioni anche da altri esponenti serbi. Per il ministro del lavoro e affari sociali Alekasandar Vulin si tratta di un fatto destinato destabilizzare la situazione in
Kosovo e i rapporti con Belgrado.
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