La Grande Guerra sul Grande schermo racconta la nascita del linguaggio cinematografico, l’inizio di un secolo di modernità, una guerra che per la prima volta finì sul grande schermo.
Nella singolare cornice delle Gallerie a Trento, i due ex tunnel stradali diventati spazio culturale, riprese e film provenienti da archivi italiani, europei, extra-europei che narrarono il conflitto. Il curatore Giuliani: “Molti inediti in anteprima mondiale”.
Come quel conflitto venne descritto in pellicole girate prima, durante e dopo i combattimenti. Molte inedite, provenienti da archivi internazionali; altre tratte dai film più significativi della storia del cinema.
Nel tunnel nero il 28 luglio, a cento anni esatti dallo scoppio della prima guerra mondiale, la Fondazione Museo storico del Trentino inaugura una mostra che fa i conti con i linguaggi della modernità.
Partner dell’iniziativa sono la Cineteca del Friuli, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Cineteca Nazionale di Roma, l’Istituto Luce Cinecittà e Rai Storia.
Nella galleria nera, lunga 300 metri, oltre 60 film, 46 grandi schermi, più di 450 metri quadrati di proiezioni, circa 600 minuti di visione.
“Un’esposizione che mostra come per la prima volta agli inizi del secolo si utilizzarono nuove tecniche e che al tempo stesso fa delle Gallerie un luogo di riflessione – commenta il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi – perché non dobbiamo pensare che la Grande Guerra sia stata più pulita, innocente o eroica delle altre. La propaganda era presente anche allora, molte immagini girate all’epoca sono al limite della finzione. Essa ebbe anzi per prima i caratteri di tutti gli altri conflitti del ‘900”.
Storia e cinema sono in questa guerra moderna strettamente legati – ha concluso Ferrandi – Ad esempio, è con l’arrivo dei soldati statunitensi che Hollywood sbarca sul Piave, con tutte le sue tecniche di ripresa. Con questa mostra stiamo cercando, nel rispetto dei formati dell’epoca, di rendere il cinema fruibile, di farne un mezzo di divulgazione della storia”.
Alla presentazione erano presenti, accanto ai curatori Patrizia Marchesoni, Luca Caracristi e Luca Giuliani, il vice presidente degli alpini di Trento Marino Sandri e Pietro Calvi, sempre della sezione di Trento.
“Per la prima volta al mondo mostriamo i materiali dagli archivi di Stato statunitensi. Abbiamo poi immagini degli archivi serbi, mai viste finora in Europa, e immagini del fronte francese visibili per la prima volta in Italia – ha spiegato il curatore Luca Giuliani – un’esposizione a cui ci siamo dedicati per anni, andando a frugare negli archivi di tutto il mondo. Essa è frutto di una lunga ricerca che altrove, nei lavori digitali dedicati al Centenario, non è sempre presente”.
Nella prima parte grandi schermi accostano sequenze che mettono in luce dualismi e ambiguità della modernità: propaganda e informazione, individuo e massa, diserzione e disubbidienza.
Protagonisti gli uomini, alle prese con la distruzione, le macchine e l’ineluttabile fragilità dei loro corpi sovrastati da una temperie tecnologica senza precedenti. Tra le immagini emblematiche, il trasferimento della salma dell’arciduca Francesco Ferdinando e il passaggio del feretro attraverso Trieste. Ancora, l’inedito dei soldati statunitensi mentre giocano a baseball e fanno il bagno nelle acque del Garda, le sfilate delle truppe, la vita in trincea, la guerra bianca sulle vette alpine, il ritorno dei soldati italiani dal fronte francese.
Accanto all’elogio futurista della tecnologia e alle prime riprese con visione aerea, l’alienazione dell’esperienza al fronte, il difficile rapporto fra soldati in prima linea e le loro famiglie.
Tra i grandi classici del cinema, clip tratte da “Hearts of the world” di David Wark Griffith, “La grande illusion” di Jean Renoir, “Uomini contro” di Francesco Rosi, “Paths of Glory” di Stanley Kubrick.
Trento, 28 luglio 2014 / 14 giugno 2015
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