In Siria è in corso un “conflitto medievale”, con le città sotto assedio, la popolazione priva di acqua, cibo e beni di prima necessità: “una guerra senza regole”, una spirale di violenza in cui si innesca l’uso di armi vietate, “armi al napalm, bombe al cloro”.
Una situazione di estrema gravità che necessita di un intervento in primo luogo “per difendere la gente, il popolo”, ha spiegato l’inviato dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, durante una conferenza a Roma.
“Non bisogna mai rinunciare ad alzare la voce e a indicare che una guerra medievale non può continuare per cinque, sei, sette anni. Occorre ricordarsi di quello che la gente in Siria chiede,
ovvero stop ai bombardamenti, fornitura di cibo, la possibilità di raggiungere un ospedale”.
In questi ultimi giorni stanno confluendo in Siria sempre più milizie del Nord e la situazione rischia di complicarsi ulteriormente. “E’ pieno di milizie straniere dall’una e dall’altra parte. Noi abbiamo dovuto semplificare tutto questo.
Per l’Onu ci sono solo due gruppi di terroristi, il Daesh e al Nusra”, ha commentato De Mistura. “Gli altri sono tutti gruppi che combattono da una parte e dall’altra. Quindi chiamare tutti
terroristi è sbagliato e diventa difficile districarsi. Non è con i bombardamenti che si può convincere un gruppo o l’altro a cedere, perché in mezzo c’è la popolazione civile”.
E’ necessario, invece, “fermare ad ogni costo i bombardamenti, la spirale del conflitto, sedersi attorno al tavolo”. “Noi abbiamo un piano, c’è un piano, ma c’è bisogno di un momento di tranquillità e non di una spirale di guerra”, ha insistito
l’inviato delle Nazioni unite, che non ha voluto commentare, invece, il voto atteso per oggi in Consiglio di sicurezza su “una o due risoluzione su Aleppo”. “Lasciamo esprimere il Consiglio”, ha detto.