Almeno 21 ribelli siriani sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti da un ordigno piazzato a terra dai jihadisti dello Stato islamico.
Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani si tratta della perdita di vite umane più grave fra le forze ribelli impegnate nell’ambito dell’offensiva turca nel nord della Siria.
I ribelli stavano cercando di prendere posizione nel villaggio di Turkman Barah, nei pressi delle città di Dabiq, nella provincia di Aleppo. Non si registrano soldati turchi tra le
vittime. L’Isis, nel ritirarsi ieri dal villaggio di Turkman Barah, ha lasciato il territorio completamente minato.
L’offensiva turca all’interno del territorio siriano, denominata Operazione Scudo dell’Eufrate, è iniziata il 24 agosto scorso ed è indirizzata tanto contro lo Stato islamico quanto contro i guerriglieri curdi delle Unità di protezione del popolo (People’s Protection Units – YPG), considerate da Ankara un gruppo
terrorista, ma alleate degli Usa contro l’Isis.