”Grazie a Dio il fratello kamikaze Abu Abdullah El Masri si e’ diretto verso un tempio dei cristiani nel complesso della cattedrale nel quartiere di Abbassyah nel centro del Cairo. Si e’ posto al centro di un raduno di crociati e ha fatto esplodere la sua cintura esplosiva causando 80 tra morti e feriti”.
Comincia cosi’ il messaggio dell’Isis intitolato ”80 crociati tra morti e feriti in una operazione martirio nel centro del Cairo”, diffuso via Twitter per rivendicare, a oltre 48 ore dall’episodio, l’attentato di due giorni fa nella cappella di San Pietro e Paolo (Boutroseya in egiziano), al Cairo, che ha provocato 23 morti e 49 feriti.
”Tutti gli apostati in Egitto e dovunque nel mondo – continua il testo, sovrastato da un piccolo rombo rosso nel quale e’ scritto, in inglese ”Islamic State” – devono sapere che la nostra guerra contro l’apostasia continuera’ e che lo
stato del califfato sara’ insediato e continuera’ a bruciare i loro corpi e a far colare il loro sangue per evitare la sedizione e che tutte le religioni saranno per un solo dio?.grazie a Dio?.Dio del mondo intero?”.
L’attentato dell’11 dicembre nella cappella annessa alla cattedrale copta di San Marco, e’ stato compiuto – ha reso noto ieri il presidente egiziano, Abdel Fattah el Sisi, durante una breve cerimonia per i funerali di stato delle vittime – da un giovane 22 anni, Mahmoud Shafik Mohamed Moustafa, (il nome del terrorista che l’Isis ha indicato presumibilmente con un nome di battaglia) che e’ entrato nella cappella alle 10 di mattina durante una messa e si e’ fatto esplodere.
L’attacco ha provocato 23 morti e 49 feriti (sei dei quali molto gravi), in maggioranza donne e bambini.
Le forze di sicurezza, e’ stato reso noto, hanno identificato l’attentatore da un filmato registrato da telecamere della
videosorveglianza della chiesa e da frammenti del suo corpo, raccolti nel tempio. Altre quattro persone (tre uomini e una donna) sono stati fermati dalle forze di polizia ed altre due vengono ricercate.
L’episodio ha provocato grande dolore nella minoranza copta d’Egitto, che costituisce circa il 10 per cento degli oltre 90 milioni di abitanti, mentre il resto pratica la religione musulmana.
Proteste si sono avute da parte di copti contro il ministro dell’interno Abdel Ghaffar, accusato di non aver applicato misure di sicurezza adeguate a proteggere chiese e popolazione copta.