Il numero due dell’autoproclamato “califfo” del sedicente Stato Islamico Abu Bakr al-Baghdadi, è stato ucciso in un raid aereo delle forze irachene.
La notizia della morte di Ayad Hamid al-Jumaili, descritto come il “numero due dell’Isis, è stata annunciata dalla tv di Stato irachena sulla base di informazioni diffuse dall’intelligence militare di Baghdad e sinora non ci sono altre conferme.
Le notizie diffuse dall’Iraq parlano di un raid nella regione di al-Qaim, al confine con la Siria, in cui insieme ad al-Jumaili sarebbero stati uccisi anche altri due esponenti dell’Is: Turki al-Dulaimi, descritto come comandante militare del gruppo ad al-Qaim, e Salim al-Ajm, considerato un comandante dell’organizzazione a livello “amministrativo” nella zona. Non è chiaro a quando risalga il raid.
Le informazioni sulla storia di al-Jumaili scarseggiano: sarebbe nato a Falluja e sarebbe stato un ufficiale dell’esercito iracheno fino al 2003. Per la tv di Stato irachena era il “ministro della guerra” del sedicente Stato Islamico.
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